La protesta dei due attivisti incatenati al cantiere Snam

SULMONA

Si incatenano al cantiere del gasdotto: "Opera folle, devasterà l'Appennino"

La protesta a Case Pente contro la costruzione della centrale Snam: "Dovranno essere eliminati ben due milioni di alberi". Acerbo (Prc): "Marsilio chieda a Meloni di fermare questo scempio"

SULMONA. Due attivisti della Campagna "Per il Clima, Fuori dal Fossile" si sono incatenati al cancello d'ingresso del cantiere Snam in località Case Pente a Sulmona dove sono cominciate le attività propedeutiche alla costruzione della centrale di compressione a supporto del nuovo gasdotto Linea Adriatica. Sul posto hanno effettuato un sopralluogo il procuratore capo della repubblica di Sulmona, Luciano D'Angelo, e il dirigente del commissariato di Sulmona, Marzio Morganti.

«La nostra vuole essere un'azione di "obbedienza" civile nonviolenta - hanno dichiarato Mario Pizzola e Alba Silvani - per denunciare la folle scelta, avallata dal governo, di costruire due nuovi e dannosi impianti fossili che andranno ad aggravare il cambiamento climatico i cui effetti disastrosi, attraverso eventi meteo estremi, sono ogni giorno sempre più evidenti». «La centrale e il metanodotto Linea Adriatica, da Sulmona a Minerbio, sono due infrastrutture totalmente inutili e dannose perché il consumo di metano in Italia è crollato a 60 miliardi di metri cubi, ben 26 in meno rispetto al 2005 quando si è toccato il picco massimo - hanno ricordato i due attivisti - Nei prossimi anni dovrà diminuire ulteriormente. Il metanodotto Linea Adriatica devasterà l'Appennino, i cui territori sono di elevatissima qualità ambientale e ricchi di biodiversità. Per l'interramento del gasdotto dovranno essere eliminati ben due milioni di alberi. Violando apertamente il principio di precauzione, il metanodotto e la centrale andranno ad aumentare i rischi per le popolazioni locali, insistendo in aree ad altissima sismicità».

Contro il gasdotto e sulla protesta interviene anche il segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo: "Bisogna ringraziare Mario e Alba per l'azione non violenta di oggi. Come ripetiamo da anni il progetto di centrale e metanodotto Snam rappresenta una truffa ai danni dei cittadini. I 2,5 miliardi, che saranno spesi per un'opera inutile e dannosa, andranno a arricchire azionisti Snam e lobby che ci gira intorno. Le risorse andrebbero investite nelle fonti rinnovabili. Non si possono sacrificare due milioni di alberi per un'opera inutile e dannosa. Marsilio chieda a Meloni di bloccare questo scempio".