Sisma, il giudice: per la casa dello studente sono state ignorate le prescrizioni
Depositate le motivazioni della sentenza sul crollo: errori strutturali nel restauro, appropriata la perizia
L’AQUILA. «I tecnici hanno colpevolmente e reiteratamente ignorato tutte le prescrizioni». Lo scrive il giudice Giuseppe Grieco nelle circa cento pagine delle motivazioni della sentenza per il processo sul crollo della Casa dello Studente, uno dei simboli più drammatici del terremoto del 6 Aprile 2009. In quel crollo, infatti morirono otto giovani. Il riferimento del giudice è a tre dei quattro condannati, Pace, Centofanti, Rossicone, i tecnici che gestirono la ricostruzione che il 16 febbraio scorso si sono visti comminare una pena di 4 anni di reclusione. A proposito del tecnico dell’Azienda, Sebastiani, per il diritto allo studio universitario dell’Aquila condannati a due anni e mezzo, il giudice sottolinea che lo stesso «non ha provveduto a fare il collaudo statico dell’immobile». I quattro sono stati condannati per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni colpose. Il magistrato è anche fortemente critico anche nei confronti del progettista Claudio Botta che però non è imputabile in quanto 93enne. «La scelta processuale di procedere alla perizia tecnica è risultata quanto mai appropriata, finendo per fornire al giudice un contributo determinante nella decisione del processo e, prima ancora, nel disvelamento della cause di natura tecnica che hanno portato al crollo dell’edificio», aggiunge il giudice . In un altro passaggio delle motivazioni il giudice torna sulla imprevedibilità dei terremoti: