Sisma L'Aquila, grandi rischi bis: no all'archiviazione per Bertolaso, ora indaga la procura generale

Accolta la richiesta delle parti lese: niente archiviazione per l'ex capo della Protezione civile accusato di omicidio colposo plurimo

L'AQUILA. La procura generale ha avocato l'inchiesta grandi rischi bis che vede indagato l'ex capo della protezione civile Guido Bertolaso. Bertolaso è indagato per omicidio colposo plurimo in quanto secondo una denuncia fatta dalle parti lese avrebbe istigato la commissione grandi rischi a tranquillizzare la popolazione in occasione della riunione del 31 marzo del 2009. La procura della repubblica aveva chiesto l'archiviazione nei confronti dell'ex capo della protezione civile, ma le parti lese avevano fatto opposizione. Successivamente le stesse parti lese hanno chiesto e ottenuto che la procura generale avvocasse a se l'indagine.

Il procedimento Grandi rischi 2 si ricollega a quello concluso nel 2012 che ha visto sette scienziati ed esperti che avevano partecipato alla riunione del 31 marzo 2009, condannati a 6 anni di carcere per aver dato false rassicurazioni agli aquilani alla vigilia del sisma del 6 aprile 2009. Bertolaso è indagato per alcune intercettazioni in funzione delle quali si deve stabilire se abbia incaricato in qualche modo lui i rappresentanti dell'organismo a tranquillizzare la popolazione che così non ha preso le precauzioni tradizionali, tra cui quella di uscire di casa dopo le scosse forti.

Per due volte la procura ha chiesto l'archiviazione, ma il gip Giuseppe Romano Gargarella ha disposto prima nuove indagini mentre oggi ha comunicato che la procura generale ha accolto un'istanza di alcuni avvocati di parte civile e ha avocato a sè tutto il fascicolo per svolgere nuove indagini e poi decidere sulla posizione di Bertolaso.

«Con cautela ma con ottimismo siamo soddisfatti e fiduciosi, se la procura avesse ritenuto infondati i nostri rilievi non avrebbe accolto la nostra istanza, un risultato più unico che raro e mai visto all'Aquila», sottolinea Angelo Colagrande, autore dell'opposizione delle famiglie delle vittime con i colleghi Barretta e Iadecola.

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