Sulmona
Snam, riparte la protesta contro il metanodotto
Il sindaco Casini: "Giovedì a Roma ribadiremo il nostro no al progetto". E i comitati cittadini invitano la Regione a non ingranare la retromarcia
SULMONA. Si riarma la battaglia contro il metanodotto della Snam. Questa volta è il sindaco Annamaria Casini a capeggiare il fronte del no e ad annunciare che sarà ribadito il parere sfavorevole all’impianto nell’incontro del 26 ottobre convocato dal governo. Il progetto è alle battute finali e il via libera potrebbe essere imminente.
«No al metanodotto nel nostro territorio», incalza il sindaco. «È con forza che andremo a ribadire la contrarietà mia, della giunta e del consiglio comunale di Sulmona, quando il prossimo 26 ottobre ci recheremo a Roma, per partecipare a una riunione che si terrà al Dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei ministri dove si parlerà proprio della costruzione del metanodotto Sulmona-Foligno». Dopo gli eventi sismici di agosto e ottobre 2016 e gennaio 2017, l’iter riprende il suo percorso (già dallo scorso agosto) con la remissione degli atti, da parte del ministero dello Sviluppo economico, alla Presidenza del consiglio dei ministri. L’ufficio del premier ha convocato per il 26 ottobre ministeri ed enti coinvolti, le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, i presidenti delle Province, le Comunità montane, tutti i sindaci dei territori interessati dall’attraversamento del metanodotto Sulmona-Foligno e la Snam. Questa convocazione segue le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti di una settimana fa sui lavori in partenza per la realizzazione del metanodotto Tap, che porterà il gas in Puglia nel 2020.
Pertanto, tra fine ottobre e inizio novembre, le ruspe dovrebbero entrare in azione per la costruzione del gasdotto. Il metanodotto Sulmona-Foligno, come tutto il progetto Rete Adriatica, è strettamente collegato alla costruzione del Tap. Per questo l’accelerazione attuale che sembra aver subito il progetto non piace ai comitati cittadini per l’ambiente.
«Al sindaco di Sulmona, che come ha dichiarato, ribadirà la contrarietà al progetto della Snam, ricordiamo che sono ben 10 le delibere unanimi di opposizione al progetto approvate anche dalle precedenti amministrazioni e che il nostro territorio è doppiamente penalizzato perché oltre al metanodotto c’è anche l’impianto di compressione», dicono gli ambientalisti. « Le motivazioni per opporsi sono molteplici e inattaccabili, perciò chiediamo con forza che la politica tutta le faccia pesare al governo e alla società proponente con la consapevolezza che è loro preciso dovere difendere la salute dei cittadini, il territorio, l’ambiente. Stessa cosa dovranno fare anche i sindaci di Pratola, Corfinio, Popoli, Roccacasale, L’Aquila e i rappresentanti istituzionali delle altre regioni che in questi anni hanno prodotto atti deliberativi di netta contrarietà all’opera. Alla Regione Abruzzo chiediamo, infine, di mantenere ferma il no all’intesa con lo Stato, per tutte le motivazioni espresse nelle delibere di giunta e per quanto accaduto dopo le recenti scosse di terremoto».
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