Soggiorni termali per gli sfollati
La Provincia: avranno la preferenza gli anziani rimasti senza casa.
L’AQUILA. Gli anziani dei Comuni del «cratere sismico» che hanno avuto l’abitazione inagibile a seguito del terremoto del 6 aprile avranno diritto preferenziale a partecipare alla 27esima edizione dei soggiorni termali, promossa annualmente dalla Provincia dell’Aquila. Anche quest’anno, le località designate sono Chianciano (Siena) e Riccione (Rimini). Le richieste di partecipazione dovranno essere redatte su modelli reperibili nelle sedi della Provincia ad Avezzano (via XX Settembre 60) e Sulmona (viale Mazzini 57). All’Aquila si può spedire la domanda all’indirizzo, ancora attivo, di via Sant’Agostino, o consegnare il plico al settore sociale, all’interno dell’autoparco provinciale. Le domande dovranno essere inoltrate entro, e non oltre, il 5 agosto prossimo.
L’iniziativa è stata presentata ieri mattina all’Aquila dalla presidente della Provincia, Stefania Pezzopane, dall’assessore Teresa Nannarone insieme alla responsabile di settore, Lina Di Donato. «Anche quest’anno», nonostante le gravi difficoltà che stiamo vivendo da quella drammatica notte del sei aprile» ha commentato la presidente Pezzopane «siamo riusciti a promuovere questa importante iniziativa in favore delle fasce più deboli». Oltre alla consueta graduatoria del reddito, è stato inserito un nuovo parametro relativo alle condizioni dell’abitazione. «In questo modo» ha infatti spiegato l’assessore Nannarone «permettiamo a chi ha avuto la casa gravemente danneggiata o distrutta nel terremoto di avere priorità nella selezione dei partecipanti». Intanto, dagli ultimi dati forniti dalla Protezione civile, sono 140 le tendopoli ancora aperte nel comprensorio del cratere.
Campi nei quali vivono 20.600 persone, mentre 19.679 sono gli aquilani ospitati ancora nelle strutture alberghiere, in particolare quelle della costa adriatica. Poco più di 9.600 le persone che hanno trovato una sistemazione autonoma negli appartamenti privati. In quanto alle verifiche sugli edifici, i tecnici della Protezione civile hanno finora eseguito 64.187 sopralluoghi, 59.609 dei quali riguardano edifici privati. Le strutture pubbliche controllate sono state 1.237, mentre le attività produttive verificate sono 1.746. Sul fronte degli edifici privati, il 52 per cento è stato classificato con lettera A (agibile). Le case di tipo E (inagibili) rappresentano il 26 per cento; le B (temporaneamente inagibili) il 12,8 per cento; le C (parzialmente inagibili) il 2,7 per cento; le D (temporaneamente inagibili da rivedere con approfondimento) lo 0,8. Il 5,1 per cento degli immobili è classificato F (inagibili per rischio esterno).
L’iniziativa è stata presentata ieri mattina all’Aquila dalla presidente della Provincia, Stefania Pezzopane, dall’assessore Teresa Nannarone insieme alla responsabile di settore, Lina Di Donato. «Anche quest’anno», nonostante le gravi difficoltà che stiamo vivendo da quella drammatica notte del sei aprile» ha commentato la presidente Pezzopane «siamo riusciti a promuovere questa importante iniziativa in favore delle fasce più deboli». Oltre alla consueta graduatoria del reddito, è stato inserito un nuovo parametro relativo alle condizioni dell’abitazione. «In questo modo» ha infatti spiegato l’assessore Nannarone «permettiamo a chi ha avuto la casa gravemente danneggiata o distrutta nel terremoto di avere priorità nella selezione dei partecipanti». Intanto, dagli ultimi dati forniti dalla Protezione civile, sono 140 le tendopoli ancora aperte nel comprensorio del cratere.
Campi nei quali vivono 20.600 persone, mentre 19.679 sono gli aquilani ospitati ancora nelle strutture alberghiere, in particolare quelle della costa adriatica. Poco più di 9.600 le persone che hanno trovato una sistemazione autonoma negli appartamenti privati. In quanto alle verifiche sugli edifici, i tecnici della Protezione civile hanno finora eseguito 64.187 sopralluoghi, 59.609 dei quali riguardano edifici privati. Le strutture pubbliche controllate sono state 1.237, mentre le attività produttive verificate sono 1.746. Sul fronte degli edifici privati, il 52 per cento è stato classificato con lettera A (agibile). Le case di tipo E (inagibili) rappresentano il 26 per cento; le B (temporaneamente inagibili) il 12,8 per cento; le C (parzialmente inagibili) il 2,7 per cento; le D (temporaneamente inagibili da rivedere con approfondimento) lo 0,8. Il 5,1 per cento degli immobili è classificato F (inagibili per rischio esterno).