Sottoservizi, altro botta e risposta

De Matteis: i dubbi sui lavori restano. La replica di Frattale: «Parli a vanvera»

L’AQUILA. Continua la polemica sui sottoservizi in centro storico. Il consigliere comunale dell’Aquila città aperta Giorgio De Matteis replica al presidente della Gran Sasso Acqua (ente che ha appaltato i lavori): «La risposta ai problemi che ho sollevato e per i quali ho ricevuto una risposta lacunosa e titubante dal presidente della Gran Sasso Acqua, Americo Di Benedetto, non è sufficiente a fugare i dubbi che stanno emergendo. Peraltro, sono quantomai sorprendenti le rassicurazioni di Di Benedetto che, per dar loro maggior forza, le motiva con il fatto che la certificazione di validità del progetto esecutivo è costata ben 100mila euro di soldi pubblici. Un’affermazione singolare, la cui ratio non è giustificabile e certo non sufficiente rispetto a una valutazione tecnica da fare nei cantieri, caso per caso, vista la morfologia urbana non omogenea del centro storico». A De Matteis ribatte Gianni Frattale presidente dei costruttori (Ance) e rappresentante della società che sta realizzando i lavori. «Ci piacerebbe sapere», scrive Frattale, «sulla base di quale preparazione tecnico-scientifica e su quali riscontri oggettivi De Matteis lancia il suo irresponsabile allarme sulla stabilità degli edifici ubicati nelle strade attraversate dai sottoservizi. I suoi riscontri, ci dice, sarebbero le voci di cittadini che hanno rappresentato al politico locale le loro legittime preoccupazioni. E questo basta a farlo parlare con toni gravi di “problemi seri alle fondamenta”, di “lavori eseguiti a filo degli edifici”, di “mancato coordinamento dei lavori”. È un vizio di certa politica locale quello di alzare polvere per farsi notare. Ci si scaglia contro opere importanti per la collettività e la ricostruzione nel furore cieco di fare danno al nemico politico, senza pensare che dietro quelle opere ci sono banche che finanziano e assicurazioni che garantiscono. Anche i dirigenti di questi istituti leggono i giornali e vengono influenzati nelle loro scelte dall’umore sociale e politico che spesso ruota intorno alle opere in questione. Per rassicurare da ingiustificati timori siamo obbligati ad alcune precisazioni. Il progetto esecutivo è stato realizzato da esperti e certificato in ogni sua parte da una società d’eccellenza. I lavori dei sottoservizi sono monitorati costantemente da un geologo dell’Università. Esiste una schedatura di tutti gli edifici ubicati lungo il percorso del tunnel su cui si effettuano singoli monitoraggi prima, durante e dopo il passaggio degli scavi. Il tunnel nei pressi di Palazzo Margherita è in via di completamento in questi giorni ed entro il mese verrà asfaltata la strada. Il tunnel non è mai a filo degli edifici, ma al centro strada. Gli scavi si eseguono “a blindaggio”, una tecnica che serve proprio a tutelare, in via preventiva, le fondamenta degli edifici. Operano costantemente sul posto un direttore tecnico, un capo cantiere, un architetto addetto a tutte le interferenze con i vari cantieri che verifica lo stato di consistenza degli edifici, due geometri di cantiere, più altri assistenti che si riuniscono ogni sera per eventuali aggiornamenti tecnici dei lavori e per qualunque segnalazione di imprevisto».