Sparò a transessuale con pistola a piombini condannato a 5 mesi
L’imputato si giustifica: uno scherzo goliardico finito male implicati anche altri giovani finora non identificati
L’AQUILA. Cinque mesi e venti giorni di reclusione, con la sospensione condizionale della pena, sono stati inflitti tramite patteggiamento a un 27enne accusato di lesioni nei riguardi di un transessuale.
Si tratta di Massimiliano Falcone il quale, nella notte tra i 29 e il 30 gennaio dello scorso anno, mentre era a bordo di una Fiat Panda, si fermò nei pressi del cimitero doveva aveva notato un transessuale. Gli si avvicinò e dopo avergli rivolto delle parole iniziò a molestarlo. Al punto che, pur non essendoci alcuna reazione della parte offesa, sparò sette colpi, alcuni dei quali al volto, con una pistola ad aria compressa, contro il trans e si allontanò.
Nonostante lo spavento il trans ebbe la prontezza d’animo di ricordare alcuni numeri della targa dell’utilitaria. Un dettaglio importante, anzi decisivo, visto che l’imputato aveva agito con il volto coperto da un cappuccio.
La polizia rintracciò subito la macchina che non era intestata al sospettato ma non fu difficile rintracciarlo.
Nel corso dell’interrogatorio reso davanti agli organi di polizia giudiziaria l’imputato si giustificò dicendo che non voleva fare del male ma solo essere protagonista di uno scherzo, «un gesto goliardico» nei riguardi del trans .
A quel punto, non essendoci altre alternative difensive, l’avvocato del giovane imputato,Mauro Ceci, ha optato per il patteggiamento davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale Giuseppe Romano Gargarella.
Se per Falcone c’è la condanna resta il fatto obiettivo che è solo lui a pagare visto che anche altre persone hanno molestato il transessuale.
Le indagini, infatti, hanno confermato che il giovane non era solo, ma non ci sono state altre contestazioni da parte della Procura.
Nel corso del procedimento la parte offesa è stata assistita dall’avvocato Simona Giannangeli.
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