«Sto vivendo nel terrore»
Parla la giovane violentata da un romeno ricercato
L’AQUILA. Si stringe il cerchio intorno al giovane romeno ricercato dai carabinieri di avere molestato sessualmente una giovane aquilana nei pressi della tendopoli di San Sisto. Intanto la ragazza è terrorizzata e teme per la sua incolumità.
LA DISPERAZIONE. «Non riesco più a dormire», ha confidato la ragazza ai suoi amici, «fino a quando non lo prenderanno resterò terrorizzata. Solo allora potrò ritrovare un poco di tranquillità». Poco altro ha detto visto che l’esperienza è stata tremenda al punto che la giovane, che non aveva mai visto prima il suo aggressore, si è chiusa in un comprensibile mutismo in attesa di nuovi sviluppi investigativi che la possano rasserenare.
La ragazza, poco più che trentenne, è stata aggredita l’altra notte da uno sfollato romeno, Marius Ioan, di 35 anni, che lavora saltuariamente nell’edilizia, il quale soggiorna nella tendopoli di San Sisto, presso la quale lei stessa fa riferimento. La donna ha dovuto subire a lungo le molestie dell’uomo che era anche ubriaco, ma poi ha avuto la prontezza di spirito che le ha permesso di liberarsi per qualche istante e di chiedere aiuto con il telefono cellulare. Oltre alle molestie sessuali la giovane è stata anche minacciata con un coltello e ferita alla schiena a un braccio con una prognosi di dieci giorni. Insomma una esperienza agghiacciante.
LE INDAGINI. Le preccupazioni per chi ha subìto una tale esperienza sono comprensibili ma i carabinieri sono certi di stare sulla pista giusta. Infatti, tanto per cominciare, sono stati allertati i posti di polizia alle frontiere. Tuttavia gli stessi investigatori, coordinati dal capitano Marco Capparella, ritengono che il giovane non abbia la possibilità di allontanarsi dalla regione e che si trovi ancora nell’Aquilano probabilmente aiutato nella latitanza da qualche connazionale. I reati contestati sono molto pesanti al punto che, in caso di condanna, rischia una detenzione superiore ai cinque anni: violenza sessuale aggravata dall’uso del coltello, minaccia e lesioni personali volontarie.
NEL CAMPO. In tutti i casi mai come adesso la tendopoli di San Sisto è presidiata. I controlli sono stati potenziati al punto che oltre a personale in divisa ci sono anche appartenenti delle forze dell’ordine che circolano nei campi in borghese in modo da tenere la situazione sotto controllo. Del resto anche se San Sisto è uno dei campi di accoglienza più tranquilli anche altre in queste aree ci sono stati degli episodi analoghi finiti con arresti e denunce.
CONVALIDA. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale ha convalidato l’arresto di un operaio romeno fermato il 20 agosto dai carabinieri nei pressi della tendopoli di Bagno, dove viveva, per guida in stato di ubriachezza e resistenza a pubblico ufficiale. Per ora il 27enne Lucian Perca è a piede libero ma tra alcuni giorni ci sarà il processo per direttissima.
LA DISPERAZIONE. «Non riesco più a dormire», ha confidato la ragazza ai suoi amici, «fino a quando non lo prenderanno resterò terrorizzata. Solo allora potrò ritrovare un poco di tranquillità». Poco altro ha detto visto che l’esperienza è stata tremenda al punto che la giovane, che non aveva mai visto prima il suo aggressore, si è chiusa in un comprensibile mutismo in attesa di nuovi sviluppi investigativi che la possano rasserenare.
La ragazza, poco più che trentenne, è stata aggredita l’altra notte da uno sfollato romeno, Marius Ioan, di 35 anni, che lavora saltuariamente nell’edilizia, il quale soggiorna nella tendopoli di San Sisto, presso la quale lei stessa fa riferimento. La donna ha dovuto subire a lungo le molestie dell’uomo che era anche ubriaco, ma poi ha avuto la prontezza di spirito che le ha permesso di liberarsi per qualche istante e di chiedere aiuto con il telefono cellulare. Oltre alle molestie sessuali la giovane è stata anche minacciata con un coltello e ferita alla schiena a un braccio con una prognosi di dieci giorni. Insomma una esperienza agghiacciante.
LE INDAGINI. Le preccupazioni per chi ha subìto una tale esperienza sono comprensibili ma i carabinieri sono certi di stare sulla pista giusta. Infatti, tanto per cominciare, sono stati allertati i posti di polizia alle frontiere. Tuttavia gli stessi investigatori, coordinati dal capitano Marco Capparella, ritengono che il giovane non abbia la possibilità di allontanarsi dalla regione e che si trovi ancora nell’Aquilano probabilmente aiutato nella latitanza da qualche connazionale. I reati contestati sono molto pesanti al punto che, in caso di condanna, rischia una detenzione superiore ai cinque anni: violenza sessuale aggravata dall’uso del coltello, minaccia e lesioni personali volontarie.
NEL CAMPO. In tutti i casi mai come adesso la tendopoli di San Sisto è presidiata. I controlli sono stati potenziati al punto che oltre a personale in divisa ci sono anche appartenenti delle forze dell’ordine che circolano nei campi in borghese in modo da tenere la situazione sotto controllo. Del resto anche se San Sisto è uno dei campi di accoglienza più tranquilli anche altre in queste aree ci sono stati degli episodi analoghi finiti con arresti e denunce.
CONVALIDA. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale ha convalidato l’arresto di un operaio romeno fermato il 20 agosto dai carabinieri nei pressi della tendopoli di Bagno, dove viveva, per guida in stato di ubriachezza e resistenza a pubblico ufficiale. Per ora il 27enne Lucian Perca è a piede libero ma tra alcuni giorni ci sarà il processo per direttissima.