«Strade colabrodo, tragedia annunciata»
Dopo la morte in moto del 40enne Pascale a Barrea, il comitato Alto Sangro denuncia «colpevoli ritardi»
BARREA. L’incidente mortale di domenica sulla 83 Marsicana riaccende i riflettori sulle strade colabrodo dei paesi del Parco nazionale d’Abruzzo. Così, dopo la morte di Angelo Pascale, 40enne di Campobasso, che stava facendo un giro tra Barrea e Alfedena in sella alla sua moto, ricomincia il balletto di accuse e competenze su un’arteria ormai di competenza dell’Anas.
Passaggio da poco avvenuto, ma che va ancora completato e che sta lasciando nel limbo una delle più belle zone del centro Abruzzo. Così il comitato territoriale Alto Sangro, che ieri sera si è riunito per vedere il da farsi, torna a chiedere interventi urgenti. «Quella di domenica è stata una tragedia annunciata», interviene Erminio Colantoni, «noi speravamo che almeno per Pasqua le buche venissero segnalate con maggiore attenzione e cura, anche perché cosa ne può sapere un turista di un’ordinanza del prefetto che impone il limite massimo di velocità in alcuni tratti a 30 chilometri orari? Queste sono zone che vivono di turismo e quello che più lascia sconvolti è che ormai passa tutto in cavalleria, come se fosse normale morire per una buca sulla strada. Noi abbiamo detto più volte di essere pronti a collaborare fattivamente per sistemare le buche, ma nessuno ci ha mai coinvolti».
Intanto, il caso della strada colabrodo finisce sul tavolo di Ministeri ed enti pubblici, dopo l’interrogazione presentata dall’onorevole Stefania Pezzopane. «Sindaci, cittadini, comitati costituitisi ad hoc, reclamano da mesi la dovuta attenzione», dice la parlamentare. «È una strada importante che mette in comunicazione numerosi paesi dell’Alto Sangro e del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e che è già ora interessata dall’incremento di traffico del turismo nel Parco». In particolare i tratti più pericolosi sarebbero quelli di Pescasseroli e Alfedena, sulla provinciale del lago di Barrea, dal Ponte Vecchio al confine tra Civitella Alfedena e Villetta Barrea e sull’ex strada regionale Di Forca d’Acero.
«Regione, Provincia e Anas, a cui la strada è stata trasferita ,devono rapidamente dare risposte sull’avvio dei lavori», aggiunge l’onorevole. «È arrivata anche la bella stagione e tutti auspichiamo un’importante presenza turistica. Nell’interrogazione chiedo ai ministeri competenti di sapere se le somme stanziate ed annunciate sono sufficienti, di chi sia la responsabilità del mancato avvio dei lavori ed inoltre cosa si intenda fare per dare alla viabilità delle aree interne la necessaria sicurezza».
Appena un mese fa in un incontro pubblico il presidente della Provincia Angelo Caruso aveva annunciato interventi, che sono partiti circa 10 giorni fa. «Una prima tranche di lavori è partita e la seconda partirà a breve», afferma Caruso, «io ho fatto di tutto per velocizzare le cose, a cominciare dal bilancio dell’Ente che sarà approvato in queste ore, con diversi mesi di anticipo».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Passaggio da poco avvenuto, ma che va ancora completato e che sta lasciando nel limbo una delle più belle zone del centro Abruzzo. Così il comitato territoriale Alto Sangro, che ieri sera si è riunito per vedere il da farsi, torna a chiedere interventi urgenti. «Quella di domenica è stata una tragedia annunciata», interviene Erminio Colantoni, «noi speravamo che almeno per Pasqua le buche venissero segnalate con maggiore attenzione e cura, anche perché cosa ne può sapere un turista di un’ordinanza del prefetto che impone il limite massimo di velocità in alcuni tratti a 30 chilometri orari? Queste sono zone che vivono di turismo e quello che più lascia sconvolti è che ormai passa tutto in cavalleria, come se fosse normale morire per una buca sulla strada. Noi abbiamo detto più volte di essere pronti a collaborare fattivamente per sistemare le buche, ma nessuno ci ha mai coinvolti».
Intanto, il caso della strada colabrodo finisce sul tavolo di Ministeri ed enti pubblici, dopo l’interrogazione presentata dall’onorevole Stefania Pezzopane. «Sindaci, cittadini, comitati costituitisi ad hoc, reclamano da mesi la dovuta attenzione», dice la parlamentare. «È una strada importante che mette in comunicazione numerosi paesi dell’Alto Sangro e del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e che è già ora interessata dall’incremento di traffico del turismo nel Parco». In particolare i tratti più pericolosi sarebbero quelli di Pescasseroli e Alfedena, sulla provinciale del lago di Barrea, dal Ponte Vecchio al confine tra Civitella Alfedena e Villetta Barrea e sull’ex strada regionale Di Forca d’Acero.
«Regione, Provincia e Anas, a cui la strada è stata trasferita ,devono rapidamente dare risposte sull’avvio dei lavori», aggiunge l’onorevole. «È arrivata anche la bella stagione e tutti auspichiamo un’importante presenza turistica. Nell’interrogazione chiedo ai ministeri competenti di sapere se le somme stanziate ed annunciate sono sufficienti, di chi sia la responsabilità del mancato avvio dei lavori ed inoltre cosa si intenda fare per dare alla viabilità delle aree interne la necessaria sicurezza».
Appena un mese fa in un incontro pubblico il presidente della Provincia Angelo Caruso aveva annunciato interventi, che sono partiti circa 10 giorni fa. «Una prima tranche di lavori è partita e la seconda partirà a breve», afferma Caruso, «io ho fatto di tutto per velocizzare le cose, a cominciare dal bilancio dell’Ente che sarà approvato in queste ore, con diversi mesi di anticipo».
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