Strade sicure, la petizione estesa a tutta la Marsica
I familiari delle vittime: «Ok ai semafori a Ottomila ma servono i guard-rail» La nonna di Miriam: anche sulla Provinciale 125 troppi rischi
MAGLIANO DE’ MARSI. Inizia oggi anche in paese la raccolta firme per sollecitare l’amministrazione provinciale a mettere in sicurezza le vie del Fucino. Un’iniziativa nata dall’indignazione degli studenti del liceo Classico e del liceo Artistico dopo la morte di Giuseppe Asci, il giovane di Venere di Pescina, annegato in un canale, il 18 gennaio scorso. Una sottoscrizione che andrà ad aggiungersi a quelle finora raccolte dal comitato dei familiari delle vittime degli incidenti stradali avvenuti nel circondario fucense che hanno la stessa matrice. Promotore dell’iniziativa a Magliano, sarà Silvana Antonini, nonna di Miriam Di Carlo, la giovane rugbista morta nello scorso novembre in un incidente sulla Strada provinciale 125.
«Anche la strada in cui è morta Miriam», dichiara la signora Antonini, «non ha alcun tipo di protezione. Solo dopo qualche giorno dalla tragedia costata la vita a mia nipote, nello stesso punto è avvenuto un altro incidente, in cui però non ci sono state vittime. La sera in cui è morta Miriam anche noi abbiamo sbandato nello stesso punto. Non ci sono guard rail, non c’è illuminazione e quando piove rimane tanta acqua sulla strada».
Intanto arriva un primo segnale dall’amministrazione provinciale. I consiglieri di maggioranza, marsicani hanno dato notizia che entro la fine del mese saranno installati sulla Marruviana dei semafori, in attesa che inizino i lavori di messa in sicurezza di tutto il circondario fucense. Su questo primo segnale dato dalla Provincia, Martina Lattanzi, portavoce del comitato delle famiglie delle vittime del Fucino dichiara: «Ci sono voluti 20 giorni per avere il primo accenno di sensibilità verso le nostre richieste. Speriamo che quanto dichiarato sull’installazione di semafori sulla Marruviana si verifichi perlomeno nei tempi annunciati. Sicuramente mettere almeno un semaforo è un primo passo ma ci aspettiamo dalla Provincia ben altro. Alcuni nostri cari sono morti annegati nel fango di un canale e solo con dei guard rail si può pensare di evitare che succeda di nuovo». Poi puntualizza: «Il vero problema delle strade del Fucino è che se sfortunatamente capita di uscire di strada, non c’è nessuna protezione che eviti di finire nei canali. È davvero incredibile pensare che per ottenere dalle amministrazioni pubbliche ciò che per noi è un diritto, la sicurezza stradale in questo caso, bisogna alzare la voce e fare delle petizioni».
Continua dunque l’iniziativa della raccolta firme che sta facendo il giro della Marsica, cui hanno aderito anche i dipendenti delle maggiori aziende marsicane e che sarà portata in Provincia tra qualche settimana. Una sottoscrizione, per sollecitare la messa in sicurezza delle strade del Fucino, che è stata firmata anche dal vescovo dei Marsi monsignor Pietro Santoro.
Magda Tirabassi
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