L’AQUILA

Studente morto in arrampicata, la ricostruzione: una corda si è spezzata

26 Gennaio 2025

Sopralluogo nella zona dove il 20enne è precipitato. Tallarico era figlio di un generale dell’Arma e di un avvocato

L’AQUILA. La corda usata per l’arrampicata, troppo sottile, non avrebbe retto il peso del corpo in discesa. È una prima conclusione a cui sono arrivati i tecnici del soccorso alpino e speleologico che ieri mattina hanno effettuato un sopralluogo nell’area di Fosso Spedino dove venerdì ha perso la vita Manfredi Antonio Fabiano Tallarico, lo studente della facoltà di Odontoiatria dell’Università dell’Aquila. Il ragazzo avrebbe compiuto 21 anni il prossimo 6 febbraio ed era il figlio del generale dei carabinieri Vincenzo Tallarico, ex militare in servizio all’ufficio comando provinciale di Verona. Insieme alla moglie, l’avvocato Maria Cristina Ruscitto, il generale ieri mattina è arrivato all’Aquila per tutti gli adempimenti. Dai primi accertamenti sembrerebbe che il ragazzo non avesse intenzione di arrampicarsi ma soltanto di fare alcune fotografie dall’alto. Lo zaino sarebbe stato ritrovato più su. Qualcosa, però, sarebbe andato storto proprio nell’uso delle corde. Pare infatti che il giovane abbia legato la corda a un albero di ginepro, dove è stata ritrovata ieri mattina, e che fosse impegnato nella discesa, in quanto la corda era doppia. Una tragica fatalità che però ripropone ancora una volta il problema della sicurezza in montagna. Il pm Ugo Timpano ha aperto un fascicolo per chiarire la dinamica di quanto accaduto.

La Procura ha comunque escluso subito responsabilità di terzi anche se ha disposto ulteriori accertamenti sulle corde utilizzate da Tallarico. Non è stata disposta l’autopsia e già l’altra sera il magistrato aveva permesso la riconsegna della salma ai famigliari dello studente universitario. Fernando, l’amico che era con Manfredi nell’ultima escursione, sta aiutando gli inquirenti a ricostruire nel dettaglio l’accaduto.

«Dovevamo andare a studiare dopo la camminata in montagna. Spesso veniva a casa ed eravamo molto legati», ha riferito l’amico ai carabinieri dell’Aquila che stanno eseguendo gli accertamenti.

L’area da dove è precipitato il giovane, in una zona impervia vicino Roio Piano, è la parete chiamata Fosso di Spedino, caratterizzata da una dolina da crollo. Una zona impervia da raggiungere. Anche l’Università dell’Aquila attraverso il rettore Edoardo Alesse ha espresso il suo cordoglio. «Un ragazzo sempre sorridente», così hanno definito Manfredi negli ambienti universitari, «con una grande passione per la montagna».

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