«Sulle mense abbiamo fatto risparmiare»
La difesa di Pezzopane e Cialente dopo la richiesta di condanna della Corte dei Conti: siamo fiduciosi
L’AQUILA. «Abbiamo agito per offrire un servizio che ci veniva richiesto dalle famiglie, facendo anche risparmiare l’amministrazione. Ci chiediamo, quindi, dove sia il danno».
Il sindaco Massimo Cialente e la senatrice Stefania Pezzopane commentano «con serenità» le accuse della Corte dei Conti, che contesta al primo cittadino e ai componenti della giunta del 2010 un danno erariale per oltre 450mila euro. La vicenda è quella dell’affidamento e della gestione del servizio mense scolastiche. Durante l’udienza di martedì, i giudici contabili hanno ribadito che l’amministrazione comunale, all’epoca, avrebbe compiuto una serie di illegittimità, mentre i difensori dei citati in giudizio hanno ribaltato le contestazioni. In attesa del pronunciamento – il collegio ha sessanta giorni di tempo per depositare la sentenza – il sindaco e la senatrice, che devono rispondere il primo per 45.498 euro e la seconda per 295.737, ricostruiscono la storia spiegando le loro scelte.
«È la seconda volta», esordisce il sindaco, «che mi trovo sotto l’attenzione della Corte dei Conti per aver amministrato la mia città e per aver fatto risparmiare soldi allo Stato. Mi riferisco alla vicenda degli assegnatari del Case e ora a questa delle mense. Provo a chiarire: nel 2010, abbiamo chiesto alla Vivenda, ditta che gestiva il servizio mense, di provvedere allo scodellamento dei pasti, come ci veniva fortemente richiesto dalle famiglie. Non più pasti precotti e confezionati, ma serviti direttamente a scuola. In un primo momento questo servizio doveva essere fatto, con una retribuzione aggiuntiva, dalle bidelle, che però non hanno accettato. La Vivenda lo ha quindi affidato al suo personale. Chiaramente, il servizio aggiuntivo ci è costato un certo prezzo. Ma quando poi è stata rifatta la gara, ci è costato ancora di più. Il dirigente, che lo aveva autorizzato, subisce una denuncia e viene assolto. Il sindaco e la sua giunta finiscono sotto accusa, dalla Corte dei Conti, a causa di alcuni esposti che partono, guardacaso, da personaggi coinvolti in altra vicenda, quella della gestione del vitto alla Finanza. Insomma», conclude, «occhi puntati sul Comune, ma nessuno indaga su altri danni erariali palesi».
Pezzopane, nel 2010 assessore al Sociale, è fiduciosa. «Continueremo a ribadire le nostre ragioni e la correttezza delle scelte. Abbiamo agito nell’interesse delle famiglie e sono certa che si chiarirà tutto, perché non posso pensare che persone che hanno operato responsabilmente per far risparmiare l’ente e offrire un servizio adeguato, tra l’altro in un momento drammatico per la città, possano incorrere in una condanna. Appare anche strano che le denunce siano scattate tre anni dopo, in piena campagna elettorale». (r.s.)
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