Sulmona, bidello nei guai per baci e morsi a due studentesse

L’uomo è stato accusato dalle minorenni di avere dato baci e morsi nei corridoi di un istituto superiore di Sulmona

SULMONA. Baci rubati nel corridoio di una scuola e morsi a ragazze di 17 anni. Sono le accuse che due studentesse hanno rivolto a un bidello. L’uomo, di origini marsicane, è finito sotto inchiesta con l’accusa di violenza sessuale. Ha sempre respinto ogni addebito, sostenendo che le ragazze si sono inventate tutto, forse per una vendetta.

I fatti contestati dalla Procura di Sulmona si sarebbero verificati nel marzo 2011 all’interno di un liceo della città. All’epoca le ragazze erano minorenni, mentre il bidello aveva 61 anni. Per blindare le accuse le due studentesse sono state sottoposte a incidente probatorio, su richiesta del sostituto procuratore. Nei prossimi giorni il bidello, che nel frattempo presta servizio in un altro istituto della provincia, dovrà comparire davanti al giudice per l’udienza preliminare, Ciro Marsella. Quest’ultimo dovrà decidere se rinviare a giudizio il marsicano oppure proscioglierlo dalle accuse.

Sono due le testimonianze contro il bidello. Una delle ragazze ha raccontato di essere stata fermata lungo il corridoio della scuola e di essere stata baciata due volte sulla bocca, prima di subire anche un morso sul volto. Qualche giorno dopo un’altra ragazza ha sostenuto di essere stata oggetto di attenzioni particolari. Anche lei ha raccontato di essere stata baciata e morsa dietro al collo. Ci sarebbero anche alcuni messaggini scambiati fra le due studentesse e altre compagne che racconterebbero di presunti episodi di molestie all’interno del liceo.

La storia sarebbe emersa quando una delle ragazze è scoppiata in lacrime davanti all’insegnante. La docente, a sua volta, ha raccontato l’accaduto al preside dell’istituto superiore di Sulmona. Il dirigente ha convocato sia il bidello che le studentesse per avere una ricostruzione su quanto accaduto. Il bidello ha sempre negato, sostenendo di essere vittima di una vendetta da parte delle ragazze, rimproverate per il loro comportamento.

Le studentesse, con il sostegno dei genitori, hanno denunciato il collaboratore scolastico alla Procura.

«Sono accuse non vere» tengono a precisare i difensori di fiducia del bidello, gli avvocati Franco Colucci e Mario Flammini «crediamo nell’innocenza del nostro assistito, una brava persona finita al centro di una assurda vicenda. A conferma di ciò anche il fatto che il dirigente scolastico, dopo avere ascoltato sia il bidello che le minorenni, non ha adottato alcun provvedimento».

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