Sulmona: dimessa, ma non c’è l’ambulanza
La madre protesta con la Asl e chiama i carabinieri che trovano la soluzione
SULMONA. Dimessa dal Pronto soccorso, ha rischiato di dover passare la notte in ospedale perché dopo le 20 il servizio di ambulanza ordinario viene sospeso fino al giorno dopo. A risolvere il caso sono dovuti intervenire i carabinieri chiamati dalla madre della disabile, i quali sono riusciti a trovare la soluzione e a evitare denunce e code giudiziarie nei confronti della Asl. Tutto è accaduto martedì sera quando la madre di una giovane paraplegica ha chiesto ai responsabili del 118 la disponibilità di un mezzo per riportare la figlia a casa, appena dimessa dall’ospedale. Con grande rammarico del personale del 118 alla donna è stata negato il servizio. Il regolamento interno parla chiaro: dopo le 20 sono sospesi tutti i servizi ordinari per il trasporto dei pazienti. Bisognava quindi aspettare la mattina dopo, quando, alle 8, il servizio veniva di nuovo garantito. A quel punto la donna, nonostante le spiegazioni del personale, non ha voluto sentire ragioni, protestando con veemenza perché a suo giudizio, il rigore dimostrato dalla Asl, sarebbe stato eccessivo, soprattutto in quella circostanza quando al centro del problema c’era una giovane disabile. Vista la fermezza con la quale il personale dell’ambulanza ha continuato a negare il servizio, la donna ha chiamato i carabinieri. Messi al corrente del problema i militari hanno iniziato una paziente opera di mediazione che alla fine ha portato la Asl a rivolgersi al personale della Croce rossa che pochi minuti dopo era in ospedale a disposizione della giovane. (c.l.)
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