Sulmona, disabile lasciato senza cure da un anno: Asl denunciata

Il giudice stabilisce la riabilitazione gratuita ma l’azienda è inadempiente. Il Tribunale del malato: "Abuso d’ufficio"

SULMONA. Aspetta da un anno di essere riammesso alle cure riabilitative nella struttura sulmonese che lo aveva curato. Ma nonostante una sentenza del tribunale il sogno di tornare alle cure di un tempo non si realizza per un sulmonese. L’uomo, disabile, resta nel mezzo di una diatriba che dall’aprile dell’anno scorso vede contrapposti la Asl e il Tribunale per i diritti del malato.

L’associazione di volontari ha chiesto con provvedimento urgente il reintegro dell’uomo alle cure riabilitative nella struttura San Francesco, che il 27 aprile scorso il tribunale ha accolto con effetto immediato. La Asl ha deciso di impugnare il provvedimento con apposito reclamo, che lo scorso 25 novembre è stato respinto perché dichiarato inammissibile. Da circa un mese la famiglia del disabile prova a farlo reinserire nella struttura di San Francesco, dove gli è stata riconosciuta la necessità di cure riabilitative in regime semi residenziale. Ma dalla casa di cura, che è accreditata col sistema regionale di sanità, dicono di non poterlo fare in mancanza di un’autorizzazione della Asl, che tarda ad arrivare. Da qui la decisione del Tribunale per i diritti del malato di portare il caso di quest’uomo in Procura, presentando un esposto contro la Asl per omissione di atti di ufficio.

«Ci vediamo costretti a chiedere l’intervento della Procura», spiega l’avvocato del Tdm, Catia Puglielli, «quanto meno per far assumere le responsabilità dovute a chi non rispetta nemmeno le decisioni del tribunale. Intanto, questo signore ha visto peggiorare notevolmente le sue condizioni di salute, dopo che la struttura non lo ha riammesso perché non ha provvedimento di autorizzazione della Asl».

Il caso dell’uomo, dunque, rimette al centro il problema dell’assistenza di disabili e malati cronici, le cui esigenze e necessità spesso si scontrano con un sistema sanitario troppo farraginoso. «Sono più di una ventina i pazienti che vengono ammessi alla riabilitazione dai medici, che si vedono bocciare le richieste dalla Asl», aggiunge Puglielli, «suggeriamo un maggiore coordinamento per evitare che si arrivi in tribunale e ci permettiamo di suggerire la presenza di un medico di parte che illustri la documentazione di ogni singolo paziente».

Nel frattempo, in ospedale, con l’avvicinarsi delle feste, aumentano le annose carenze di organico, come fa notare Edoardo Facchini. «A Urologia è rimasto un solo medico e uno che è presente ogni tanto, dopo che due sono in malattia», denuncia il presidente del Tdm, «una carenza che rischia di compromettere la sopravvivenza del reparto».

Federica Pantano

©RIPRODUZIONE RISERVATA