Tagli alla LFoundry, lunedì altro confronto azienda-sindacati

23 Novembre 2024

AVEZZANO. Le organizzazioni sindacali non mollano e lavorano alle proposte da sottoporre ai vertici di LFoundry per salvare i posti di lavoro. I vertici della fabbrica, di proprietà cinese, che opera...

AVEZZANO. Le organizzazioni sindacali non mollano e lavorano alle proposte da sottoporre ai vertici di LFoundry per salvare i posti di lavoro. I vertici della fabbrica, di proprietà cinese, che opera nel settore della microelettronica, non vogliono infatti fare passi indietro rispetto a un piano industriale che prevede 134 licenziamenti a partire dal 1° gennaio, oltre a 80 demansionamenti, fino all’esternalizzazione di alcuni servizi. Misure che hanno suscitato fin da subito forti proteste da parte dei sindacati, che vedono in questo disegno non solo una minaccia occupazionale, ma anche conseguenze serie sul futuro dello stabilimento. Nonostante le recenti rassicurazioni dell’assessore regionale alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, sull’ultimatum dato all’azienda affinché i licenziamenti vengano scongiurati, Stefano Piccone, direttore amministrativo di LFoundry, ha confermato la volontà di voler tirare dritto. I rappresentanti dei sindacati non vogliono darsi per vinti e lunedì, alle 10, incontreranno di nuovo l’azienda alla quale presenteranno proposte alternative che stanno mettendo a punto in questi giorni. «Non è soltanto una questione legata ai precari», ha affermato Alessandro Maurizi, rsu Fim-Cisl, «ma è soprattutto un problema legato al futuro del sito e all’assenza degli investimenti su questo territorio e su questo stabilimento». Il sindacalista ha sottolineato che la soluzione per salvaguardare l’occupazione passa dall’investimento sul futuro dello stabilimento, non dai licenziamenti. «Ci aspettiamo una discussione intellettualmente onesta sul destino di questo sito», ha concluso Maurizi. (e.b.)