Tagli alle Poste, nuova protesta
San Vincenzo, appello provocatorio del Comune: «Utenti, ritirate i risparmi dai libretti»
SAN VINCENZO. Ritirare tutti i risparmi dagli uffici postali. È questa l’ultima provocazione che arriva dal comune di San Vincenzo Valle Roveto, che da ormai più di un anno ha ingaggiato una lotta a distanza con Poste italiane e la decisione di ridimensionare i servizi nel comune. A lanciarla è l’assessore Silvano Cicchinelli, che spera così di far tornare il colosso parastatale sui suoi passi. Dopo la riduzione degli operatori e l’apertura a giorni alterni nel capoluogo e nella frazione di Roccavivi, infatti, gli amministratori del piccolo comune si sono visti recapitare un avviso di chiusura definitiva per gli uffici postali delle frazioni di Castronovo e San Vincenzo Vecchio, dove l’operatore postale apriva una sola volta a settimana. «È un torto intollerabile» ha commentato l’assessore Cicchinelli, «e la mia provocazione di ritirare i risparmi dai libretti e dai conti correnti postali è solo il frutto del malcontento della popolazione riguardo il trattamento che Poste italiane sta riservando a San Vincenzo e al suo territorio». Le due frazioni infatti sono popolate per lo più da anziani, che senza il servizio postale a loro portata si vedrebbero privati delle pensioni e di tutti i servizi annessi e l’assessore ha illustrato la situazione inviando una lettera alla responsabile provinciale Roberta Iacovozzi, alla prefettura dell’Aquila e alla dirigente nazionale Ava Innocenzi. «La posizione di Castronovo e del borgo di San Vincenzo Vecchio è particolare: entrambe distano svariati chilometri dal capoluogo e da Roccavivi, e non è pensabile tagliare così i servizi a una buona fetta della popolazione del comune», ha commentato l’assessore, «capiamo le difficoltà dell’ente ma non chiediamo altro che un giorno a settimana, o anche ogni due, dove l’operatore postale, usufruendo dei locali messi a disposizione del comune possa esercitare il servizio di cui i cittadini hanno diritto».
Luca Sabatini
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