Tagliacozzo, dibattito sull’accoglienza

TAGLIACOZZO. “Costruiamo ponti e non muri”. È il tema di un incontro-dibattito che si tiene oggi alle 16,30 al Teatro Talia di Tagliacozzo. Promotori dell’iniziativa i volontari di “Help senza confini”, che a Tagliacozzo vede in prima linea un gruppo di giovani, con a capo Silvia Federici. Coinvolte nell’iniziativa anche le scuole della città. L’approssimarsi delle festività natalizie sarà un’occasione per riflettere sul dramma dell’esodo di massa cui stiamo assistendo. Popoli che dall’Africa, per sfuggire alle guerre, a regimi totalitari e alla fame, sfidando la morte, cercano di raggiungere l’Europa, che purtroppo sembra di aver dimenticato di essere stata la culla della tolleranza e dell’universalismo. Non solo. L’Europa non si rende conto che è stata essa, con la propria politica coloniale, la causa del dramma delle popolazioni del Terzo mondo. Se oltre a rapinarne le risorse avesse aiutato quei Paesi a crescere e a svilupparsi, oggi non si troverebbe di fronte a un esodo di portata biblica. E che qualche Paese si illude di arginare, alzando muri. Solo mettendo quelle popolazioni, attraverso la costruzione di scuole, ospedali, acquedotti, nelle condizioni di lavorare e debellare la fame e le malattie, l’esodo potrà cessare. È quello che stanno facendo alcune associazioni di volontariato, come “Help senza confini”. Ma il loro generoso e solidale sforzo è come una goccia in mezzo al mare. Devono essere gli Stati a muoversi. Spenderebbero molto meno di quello che spendono per accogliere milioni di migranti. Al Talia, il presidente nazionale di “Help senza confini” Francesco Barone, e altre due volontarie della stessa associazione, Anna Colangelo e Azzurra Ruscitti, illustreranno le iniziative portate avanti nel Burundi, dove sono stati aiutati oltre 4mila bambini. (n.m.)

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