Tangenti, Riga e Mancini tornati in libertà
Oggi saranno in udienza dal Riesame, ma il ricorso potrebbe essere ritirato per carenza d’interesse
L’AQUILA. Sono tornati liberi, dopo la scadenza dei 15 giorni passati ai domiciliari che era stata disposta dal gip, l’ex vicesindaco dell’Aquila Roberto Riga e l’imprenditore del capoluogo Massimo Mancini, titolare della ditta Mancini srl e vicepresidente dell’Aquila calcio. Curiosa la coincidenza che questa mattina si svolgerà l’udienza di riesame per questo caso giudiziario. Era stata infatti avanzata un’istanza per far annullare il provvedimento. Ora i due sono già liberi, ma i loro avvocati verificheranno se è opportuno ritirare la richiesta per carenza di interesse o se è comunque importante sapere come la vedono i giudici del riesame.
I due erano stati arrestati ai domiciliari per corruzione lo scorso 10 novembre nell’ambito della nuova inchiesta della Procura della Repubblica dell’Aquila condotta dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza, per presunte tangenti sui lavori di ricostruzione post-sisma, in particolare quelli sul complesso dell’Opera Salesiana da quasi 30 milioni di euro.
La custodia cautelare era stata disposta dal giudice Giuseppe Romano Gargarella per pericolo di inquinamento delle prove per entrambi gli accusati e di reiterazione del reato per il solo Mancini, che ha altre commesse post-sisma. Riga, come del resto anche Mancini, ha sempre respinto le accuse.
«Sono sereno, ma anche dispiaciuto per l’equivoco che si è creato circa questa inchiesta», ebbe a dire dopo l’interrogatorio. «Ho svolto il ruolo di amministratore comunale», ha poi aggiunto, «nel migliore dei modi, per dare le risposte più utili alla città in un momento difficile come dopo il terremoto».
Abbiamo chiarito il quadro», ha detto Luciano Bontempo, uno dei due suoi avvocati, «circa le dazioni di danaro che non ci sono state per come l’intende l’accusa». «L’indagato», ha detto il suo avvocato, «ha passato un periodo di difficoltà economiche: non si parla, tra l’altro, di chissà quali grandi somme per prestiti che sono stati fatti da persone a lui care, compresi gli altri imprenditori indagati che sono legati a lui da vecchia amicizia. Sotto questo aspetto abbiamo chiarito tutto. Chiarita la contestazione di avere commesso atti contrari ai doveri d’ufficio». Per la Finanza le accuse sono cristallizzate e si attende la chiusura delle indagini preliminari.
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