Tares in cinque rate: ecco le regole per pagare a Sulmona

Le domande vanno presentate entro mercoledì 15 gennaio Sono 11mila gli avvisi con aumenti fino al 60 per cento

SULMONA. Ufficio tributi al lavoro per consentire la rateizzazione del saldo Tares. Scade mercoledì 15 gennaio il termine per presentare al Comune la richiesta per ottenere il beneficio e negli uffici stanno già arrivando svariate domande. Nelle scorse settimane, dal Comune sono partiti 11mila avvisi di pagamento per il saldo-conguaglio della Tares, con scadenza 31 dicembre. Ma per agevolare famiglie, commercianti e imprenditori il consiglio comunale ha deciso di concedere la rateizzazione. L'aumento della Tares è stato considerevole: fino al 60% per commercianti e imprenditori, quasi del 40% per le famiglie. «Abbiamo preferito rateizzare importo più che spostare scadenze» afferma l'assessore al Bilancio Tonio Iudiciani «al fine di agevolare cittadini, commercianti e imprenditori». L’importo minimo rateizzabile è di 100 euro, esclusa la maggiorazione statale, l'importo di ogni singola rata non dovrà essere inferiore a 50 euro e il numero massimo delle rate, mensili, è di 5.

La scadenza della prima rata è il 24 gennaio 2014; entro tale data dovrà essere versata, in un’unica soluzione, anche la quota riservata allo Stato. La scadenza delle rate successive alla prima, invece, è il 16 di ciascun mese. Dopo la presentazione della richiesta di rateizzazione, l'ufficio tributi del Comune procederà all’emissione e alla consegna al contribuente dei modelli F24 precompilati per il pagamento delle singole rate e della maggiorazione statale. Inoltre, negli giorni scorsi, il personale dell'ufficio è stato alle prese con le correzioni degli avvisi, circa 500 in poco più di 10 giorni.

«Si è trattato di correzioni derivanti soprattutto» aggiunge Iudiciani «da dichiarazioni non aggiornate da parte dei contribuenti». Tra gli errori più comuni riscontrati, l'errato numero dei componenti del nucleo familiare. Per esempio, in alcune famiglie risultava ancora che i figli vivessero in casa nonostante fossero residenti altrove da anni. «Situazioni che, con gli importi della vecchia Tarsu» sottolinea l'assessore al Bilancio «erano irrilevanti, mentre con la Tares gli importi variano molto in base al numero degli occupanti dell'abitazione». Infine Iudiciani denuncia un fenomeno che sta dilagando in città. «I proprietari di seconde case non affittate stanno staccando le utenze dei servizi di acqua, luce e gas per non pagare più la Tares. Ciò potrebbe determinare» conclude «il prossimo anno, un ulteriore aumento delle tariffe, per questo è più che mai necessario esternalizzare il servizio».

Chiara Buccini

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