Tarsu, convocati gli albergatori
Il Comune chiama gli operatori del settore. Crollo di prenotazioni per i mesi di luglio e agosto
L’AQUILA. L'appello di Federalberghi non è caduto nel vuoto. Il Comune ha convocato una riunione per affrontare il problema delle cartelle esattoriali relative alla Tarsu 2009/2010, arrivate nei giorni scorsi agli albergatori aquilani.
Cifre da capogiro, che in alcuni casi superano i 70mila euro. E che gli albergatori dicono di non poter pagare. Gli operatori del settore, fa sapere il direttore di Federalberghi, Celso Cioni, incontreranno l'assessore al Turismo Lelio De Santis. Sul tappeto la crisi, pesantissima, che ha colpito il comparto turistico locale. Alberghi vuoti, debiti e rischio chiusura. «Siamo allo stremo», afferma Ada Fiordigigli, dell'omonimo hotel della Villetta. «Le presenze a luglio e agosto sono pari a zero, eccezion fatta per qualche sporadico cliente abituale. Non abbiamo prenotazioni, le stanze ad agosto resteranno vuote. Del resto, hanno annullato il Gran Sasso, non ci sono attrattive. Saremo costretti a ricorrere alla cassa integrazione per il personale. E c’è il rischio che qualche struttura chiuda».
Da affrontare, nell'immediato, l'emergenza delle cartelle esattoriali Equitalia: si va dai 20mila ai 70mila euro. All'hotel Cristallo, a Fonte Cerreto, parlano di «un calo epocale delle presenze turistiche. Mai l'albergo è stato così vuoto». A destare preoccupazione, anche in questo caso, è il capitolo tasse. «Gli importi della Tarsu sono troppo elevati». Neppure il «turismo delle macerie», ha fatto molto contro la crisi. «Fino allo scorso anno abbiamo riempito gli alberghi con gli sfollati», dichiarano all'hotel Canadian. «Ora che non ci sono più nemmeno loro, non ci sono prenotazioni».
Monica Pelliccione
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