Tasse, contromossa delle imprese Nel mirino il ricorso dell’Inps
Mari Fiamma (Apindustria): «Continueremo la nostra battaglia anche al Consiglio di Stato» L’istituto previdenziale contesta la decisione del Tar «presa da un giudice aquilano»
L’AQUILA. «Il ricorso al Consiglio di Stato presentato dall’Inps contro il pronunciamento del Tar Abruzzo, che si era espresso a favore dell’abbattimento delle tasse per le imprese aquilane, è fumoso e pretestuoso. Continueremo la nostra battaglia legale, ma è indispensabile che la partita si sposti a livello europeo».
Prosegue il braccio di ferro tra l’Inps e le associazioni di categoria del territorio, che rappresentano migliaia di imprenditori locali. In ballo c’è la restituzione di oltre 600 milioni di euro, che l’Inps vuole incassare a tutti i costi. Tanto da ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar, che ha dato ragione alle aziende del cratere sulla restituzione delle tasse sospese dopo il sisma del 2009.
Apindustria, Confindustria, Ance, Confcommercio, Cna e Confagricoltura, firmatarie del ricorso al Tar insieme alle aziende Edilfrair e Gran Sasso Acqua, sono tornate a riunirsi per valutare nuove azioni legali. La prossima settimana è in programma un ulteriore incontro.
«La nostra sarà un’opposizione serrata e compatta», afferma Massimiliano Mari Fiamma, segretario generale Apindustria della provincia dell’Aquila. «Le motivazioni addotte nel ricorso inoltrato dall’Inps sono prive di sostanza: si fa riferimento, addirittura, al fatto che la decisione del Tar sia stata presa da un giudice aquilano, quasi a voler insinuare che si tratta di una sentenza di parte. A pagare le spese legali dell’Inps siamo sempre noi cittadini. Una sentenza del Consiglio di Stato sfavorevole al territorio colpito dal terremoto sarebbe un ulteriore danno irreparabile, che non possiamo permetterci». Mentre prosegue l’iter legale, le associazioni di categoria spingono, ancora una volta, per spostare la vertenza sul tavolo dell’Unione Europea.
«L’Inps», fa notare Mari Fiamma, «ha chiesto, alle imprese del cratere, la restituzione delle tasse e dei versamenti sospesi dopo il sisma in assenza di un pronunciamento dell’Ue. E questo è molto grave. Spetta, infatti, alla Comunità europea la decisione finale sull’abbattimento dei tributi, che l’Inps vuole far passare per aiuti di Stato, mentre si tratta di semplici indennizzi alle aziende per i danni subìti con il terremoto».
Mari Fiamma spiega che «le imprese aquilane sono state penalizzate rispetto alla concorrenza nazionale e internazionale, in quanto hanno dovuto sospendere l’attività, per un certo periodo, con conseguenze negative sul piano economico e occupazionale. Seicento milioni di euro sono una somma enorme», conclude, «che il nostro tessuto imprenditoriale non è in grado di reggere, in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo».
Monica Pelliccione
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