DECRETO TERREMOTO
Tasse, il Senato boccia la riduzione
Approvate invece altre misure fra le quali l'inserimento nel cratere di Catignano, Civitella Casanova, Penne, Penna Sant'Andrea e Basciano
L’AQUILA. Il Senato ha bocciato l’emendamento “Salva L’Aquila”. Una decisione che ha gelato la politica locale e che va a colpire le 320 imprese chiamate a restituire le tasse non versate dopo il sisma del 2009. La maggioranza in Senato, Lega e 5 Stelle, ieri ha cancellato con un colpo di spugna sia l’emendamento presentato dal Pd che quelli firmati da Fi e Fdi, con i quali si chiedeva l’innalzamento del cosiddetto “de minimis” da 200mila a 500mila euro: un provvedimento, inserito nel decreto sul terremoto (approvato) del 2016, che avrebbe permesso di ridurre il numero delle imprese coinvolte e di abbassare la somma richiesta, che ammonta a 75 milioni di euro. Il senatore e presidente della Regione Luciano D’Alfonso, il senatore Gaetano Quagliariello e l’onorevole Stefania Pezzopane annunciano battaglia alla Camera. Ridimensiona invece l’accaduto il deputato aquilano della Lega Luigi D’Eramo, che parla di «strada già tracciata per affrontare il problema», affiancato dal leader abruzzese della Lega Giuseppe Bellachioma, che anticipa «un ulteriore atto del governo». Intanto, il segretario del Pd aquilano Stefano Albano parla di «scandalo» e chiede con altri consiglieri di opposizione, l’immediata convocazione di un consiglio comunale straordinario, aperto alle imprese, alle associazioni di categoria e ai sindacati.
Nel contempo il Senato ha dato il via libera al decreto terremoto, l'ultimo atto del governo Gentiloni che contiene una serie di misure urgenti per le popolazioni del centro Italia. L'aula di palazzo Madama ha approvato il provvedimento con 204 sì, un solo no e 56 astenuti: ora il testo passa alla Camera, dove il voto finale è previsto tra il 17 e il 18 luglio. Le misure erano state sollecitate a più riprese dai presidenti delle 4 regioni interessate, dai sindaci dei Comuni inseriti nel cratere e dal Commissario alla ricostruzione Paola De Micheli, che ha ringraziato il governo per essersi fatto «carico delle nostre richieste». A partire dalla proroga della struttura commissariale fino al 2021, dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2018 (con uno stanziamento di 300 milioni) e dell'inserimento nel cratere di cinque nuovi comuni, tutti in Abruzzo: Catignano, Civitella Casanova e Penne in provincia di Pescara, Penna Sant'Andrea e Basciano in provincia di Teramo. Ma il provvedimento contiene anche una serie di norme riguardanti tasse e contributi: la proroga della scadenza della cosiddetta "busta paga pesante", la proroga e sospensione dei termini per gli adempimenti ed i versamenti tributari e contributivi e il posticipo del rimborso da parte di lavoratori dipendenti e pensionati al gennaio 2019. E a gennaio 2019 riprenderà anche il pagamento dei premi di assicurazione e dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro. Il canone Rai viene sospeso fino al 31 dicembre 2020 mentre è prorogato al 31 dicembre di quest'anno il termine per la presentazione delle domande per la ricostruzione privata.
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