Tasse, scadenza della prima rata a rischio

Pagamenti da effettuare a fine mese, non ci sono i codici per restituire gli arretrati

L'AQUILA. Primi adempimenti entro il 16 gennaio, primi pagamenti a fine mese. Ma i famigerati modelli F24 vengono rispediti indietro. Mancano persino i codici per la restituzione. Avvio disastroso delle procedure per la restituzione delle tasse arretrate.

INDIETRO TUTTA. Spuntano altre situazioni a dir poco paradossali nel confuso contesto nel quale sta cercando di decollare il meccanismo della ripresa dei pagamenti dei tributi sospesi nel periodo aprile 2009-giugno 2010. Una restituzione che avverrà in 120 rate (10 anni) al 40 per cento del dovuto, quindi con una decurtazione pari al 60 per cento del totale. Mentre pensionati e lavoratori dipendenti attendono di conoscere le modalità per potersi organizzare coi pagamenti, le prime grane sono per le imprese. All'Agenzia delle entrate non sono ancora disponibili i codici da assegnare a ciascun tributo per la restituzione. Le ditte che hanno dipendenti devono inviare all'Inps entro il 16 gennaio i moduli per effettuare le trattenute in conto restituzione. Una scadenza tassativa. Tuttavia c'è qualcosa che non va, se è vero che i moduli F24 vengono rispediti indietro. Da un lato, infatti, l'Inps chiede di indicare il periodo di riferimento del tributo restituito, mentre le banche, a quanto sembra, non accettano questo tipo di procedura. A quel punto si deve ricominciare daccapo.

NIENTE REGOLE. La mancanza di riferimenti certi per operare la restituzione disorienta i contribuenti ma mette in difficoltà gli stessi professionisti del settore. Per questo motivo i rappresentanti della consulta delle professioni contabili, nelle more dell'emanazione del provvedimento chiarificatore prevista per il 15 gennaio, attendono di incontrare i dirigenti dell'Agenzia delle entrate per esporre i casi più complicati. A questo punto, è a forte rischio la scadenza della prima rata prevista per fine mese. Da risolvere anche il problema del rilascio del Durc (documento unico di regolarità contributiva) subordinato al pagamento della cartella esattoriale. Cosa che impedisce a un'azienda di lavorare. Il che, per il settore edile, significa paralizzare anche la ricostruzione. I professionisti restano in attesa anche della predisposizione informatica delle procedure tra Agenzia delle entrate e Inps mediante l'inserimento nel sistema telematico.

A FEBBRAIO. I centri di assistenza fiscale sono alle prese, in questi giorni, con un superlavoro. Le file, che vedono protagonisti soprattutto i pensionati, sono talmente lunghe che in certi casi si procede per appuntamento. E molti dei contribuenti si sono sentiti rispondere di ripassare a febbraio. E questo nonostante la prima scadenza sia quella di fine mese, per la prima delle 120 rate da pagare. Delle due l'una. O i contribuenti si arrangiano col fai-da-te, calcolando da soli l'ammontare dei tributi arretrati da restituire, oppure la scadenza della prima rata è puramente virtuale. Ma quali sono le sanzioni per chi non paga entro fine mese? Anche su questo non c'è unanimità di vedute, visto che manca una posizione chiara su eventuali sanzioni che potrebbero essere applicate agli inadempienti. Insomma, tutto è rinviato all'uscita del vademecum, una sorta di libro mastro nel quale l'Agenzia delle entrate dovrebbe annotare tutte le indicazioni, compresa una casistica delle principali situazioni da sbrogliare.

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