Sono soddisfatti i 158 ricercatori «La nostra battaglia occupazionale adesso ha assunto un rilievo nazionale»
Technolabs, accesi i riflettori
Le Rsu: «Anche il Capo dello Stato segue la vertenza»
L’AQUILA. «Una battaglia occupazionale per il territorio aquilano che ha assunto carattere nazionale». Sono soddisfatti, i 158 ricercatori della Technolabs, dopo l’ufficializzazione dell’interessamento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla vertenza che li vede protagonisti. Lunedì è in programma un’assemblea aperta, mentre domani sera della vicenda si occuperà la trasmissione Report su Raitre.
Dunque si accendono i riflettori nazionali sul futuro del laboratorio di ricerca aquilano, dove dallo scorso mese di agosto è scattata la cassa integrazione a causa della mancanza di commesse. La nota trasmissione giornalistica di Rai 3 Report, condotta da Milena Gabanelli, domani sera, alle ore 21,10 manderà in onda un servizio dedicato alla Technolabs e ai suoi 158 dipendenti.
Ma non solo. Il capo dello Stato in persona, Giorgio Napolitano, ha preso a cuore la vicenda dei ricercatori aquilani che lo scorso 6 settembre, in occasione della sua visita all’Aquila, lo avevano contattato tramite il capo di gabinetto della presidenza della Repubblica, Alberto Ruffo.
I lavoratori avevano consegnato a Ruffo 93 curricula e una lettera in cui raccontavano la loro personale esperienza del terremoto.
Adesso è arrivata la conferma ufficiale, con una comunicazione del vice prefetto Rinaldo Pezzoli, inviata a ricercatori e Rsu.
«Nella nota», scrivono le Rsu Technolabs, «si legge che il presidente della Repubblica ha investito della vicenda il ministero dello Sviluppo Economico. Tutti i lavoratori ritengono assolutamente importante l’intervento diretto e così incisivo della Presidenza della Repubblica nella loro vertenza. Questa ennesima battaglia occupazionale per il comprensorio aquilano ha in tal modo assunto carattere nazionale, dimostrando che la posta in gioco non è soltanto costituita dal numero di posti di lavoro a rischio, ma anche dalle qualità, dalle professionalità e dalle conoscenze che il territorio rischia di perdere definitivamente, peraltro in una situazione già così drammatica a causa del tremendo terremoto».
Il laboratorio Technolabs si occupa di ricerca e sviluppo nell’ambito delle telecomunicazioni, ed è punto di riferimento per clienti come Nokia-Siemens, Alcatel e Pirelli.
E’ nato circa 4 anni fa, quando il gruppo Compel ha rilevato la struttura gestita da Siemens, dopo una lunga mobilitazione messa in atto dai ricercatori, che all’epoca erano 200.
Sin dall’inizio, però, i sindacati avevano lanciato allarmi sul futuro del centro, criticando la gestione della nuova proprietà: la crisi si è acuita a tal punto che nel frattempo il gruppo Compel ha richiesto il sostegno delle istituzioni pubbliche per l’attuazione di un piano industriale di 50 milioni di euro.
La situazione è esplosa con il sisma del 6 aprile: la Technolabs è stata una delle prime aziende a riaprire, ma dopo poco è scattata la cassa integrazione, in cui attualmente viene coinvolto, a rotazione, il personale.
All’inizio di ottobre i ricercatori hanno convocato un’assemblea aperta, disertata dalle istituzioni.
Ci riprovano lunedì, alle 10, nella sede del laboratorio «Poiché le telecomunicazioni sono considerate strategiche in ogni Paese industrializzato», aggiungono le Rsu, «i ricercatori aquilani ritengono che l’Italia non debba fare accezioni e l’interessamento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ne è la conferma».
«Alla luce di ciò» concludono le Rsu diventa fondamentale la partecipazione delle stituzioni e della politica locale all’assemblea aperta di lunedì».
Dunque si accendono i riflettori nazionali sul futuro del laboratorio di ricerca aquilano, dove dallo scorso mese di agosto è scattata la cassa integrazione a causa della mancanza di commesse. La nota trasmissione giornalistica di Rai 3 Report, condotta da Milena Gabanelli, domani sera, alle ore 21,10 manderà in onda un servizio dedicato alla Technolabs e ai suoi 158 dipendenti.
Ma non solo. Il capo dello Stato in persona, Giorgio Napolitano, ha preso a cuore la vicenda dei ricercatori aquilani che lo scorso 6 settembre, in occasione della sua visita all’Aquila, lo avevano contattato tramite il capo di gabinetto della presidenza della Repubblica, Alberto Ruffo.
I lavoratori avevano consegnato a Ruffo 93 curricula e una lettera in cui raccontavano la loro personale esperienza del terremoto.
Adesso è arrivata la conferma ufficiale, con una comunicazione del vice prefetto Rinaldo Pezzoli, inviata a ricercatori e Rsu.
«Nella nota», scrivono le Rsu Technolabs, «si legge che il presidente della Repubblica ha investito della vicenda il ministero dello Sviluppo Economico. Tutti i lavoratori ritengono assolutamente importante l’intervento diretto e così incisivo della Presidenza della Repubblica nella loro vertenza. Questa ennesima battaglia occupazionale per il comprensorio aquilano ha in tal modo assunto carattere nazionale, dimostrando che la posta in gioco non è soltanto costituita dal numero di posti di lavoro a rischio, ma anche dalle qualità, dalle professionalità e dalle conoscenze che il territorio rischia di perdere definitivamente, peraltro in una situazione già così drammatica a causa del tremendo terremoto».
Il laboratorio Technolabs si occupa di ricerca e sviluppo nell’ambito delle telecomunicazioni, ed è punto di riferimento per clienti come Nokia-Siemens, Alcatel e Pirelli.
E’ nato circa 4 anni fa, quando il gruppo Compel ha rilevato la struttura gestita da Siemens, dopo una lunga mobilitazione messa in atto dai ricercatori, che all’epoca erano 200.
Sin dall’inizio, però, i sindacati avevano lanciato allarmi sul futuro del centro, criticando la gestione della nuova proprietà: la crisi si è acuita a tal punto che nel frattempo il gruppo Compel ha richiesto il sostegno delle istituzioni pubbliche per l’attuazione di un piano industriale di 50 milioni di euro.
La situazione è esplosa con il sisma del 6 aprile: la Technolabs è stata una delle prime aziende a riaprire, ma dopo poco è scattata la cassa integrazione, in cui attualmente viene coinvolto, a rotazione, il personale.
All’inizio di ottobre i ricercatori hanno convocato un’assemblea aperta, disertata dalle istituzioni.
Ci riprovano lunedì, alle 10, nella sede del laboratorio «Poiché le telecomunicazioni sono considerate strategiche in ogni Paese industrializzato», aggiungono le Rsu, «i ricercatori aquilani ritengono che l’Italia non debba fare accezioni e l’interessamento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ne è la conferma».
«Alla luce di ciò» concludono le Rsu diventa fondamentale la partecipazione delle stituzioni e della politica locale all’assemblea aperta di lunedì».