Terapia del dolore, nasce un centro in Valle Peligna
La Fondazione Isal incontra gli studenti della città al Liceo Scientifico Fermi Si parlerà di cure palliative e dei progressi sulla ricerca e la formazione
SULMONA. Terapia del dolore: Abruzzo in prima linea per discutere di un argomento molto delicato, ma spesso anche poco noto, tanto ai cittadini quanto agli addetti al settore, ma anche per la progettazione del futuro, attraverso la nascita di un Centro di alta formazione sulla terapia del dolore in Valle Peligna. Sabato, alle 10.30, al liceo scientifico Fermi, gli studenti della città incontreranno il presidente della Fondazione Isal che dal 1993 si occupa di ricerca e formazione sulla Terapia del dolore, William Raffaeli, il coordinatore regionale Abruzzo e Molise della fondazione, Gianvincenzo D’Andrea, ex primario del reparto di rianimazione dell’ospedale di Sulmona, e il cantante e batterista della Pfm, Franz Di Cioccio. Insieme a loro il dirigente scolastico, Massimo Di Paolo.
«Scacco matto al dolore: le nuove frontiere della scienza e la sofferenza nel mondo» è il titolo dell’incontro «nel corso del quale», spiega D’Andrea, «cercheremo di trasferire ai giovani una conoscenza quanto più precisa e puntuale sulle possibilità di cura e sui principi sanciti dalla legge 38/2010 sulle disposizioni per l’accesso alle cure palliative e alle terapie del dolore. Ma parleremo anche di solidarietà e dell’impegno che serve nella ricerca scientifica per raggiungere risultati inaspettati».
Quello del dolore cronico, cioè il dolore persistente che si fa malattia a sua volta, è un problema tanto diffuso quanto spesso ignorato. «In Italia», spiega il coordinatore regionale Isal, «il 25 % della popolazione ne soffre, in Abruzzo circa 350 mila persone». Cifre importanti che, però, non trovano riscontro in termini di strutture per il trattamento. «Le strutture deputate al trattamento del dolore si dividono in tre livelli: ambulatori, centri di terapia e hospice per pazienti con patologie terminali, non solo tumorali». Di hospice in Abruzzo ce ne sono 5; uno a Pescara, uno in provincia di Chieti, uno in provincia di Teramo e due in provincia dell’Aquila, per un totale di una quarantina di posti, «insufficienti ad affrontare la rilevanza del problema». Un altro fronte su cui si lavora è quello della sensibilizzazione sul tema. «Lo scorso mese di ottobre, in occasione della giornata dedicata alla terapia del dolore», spiega l’ex primario, «siamo riusciti ad attivare 22 postazioni comunali e 6 ospedaliere in cui volontari e personale medico hanno dato informazioni su questa complessa tematica». Ed il passo più importante che potrebbe compiersi proprio in Abruzzo – a Pratola – è la realizzazione di un centro per l’alta formazione specialistica in terapia del dolore. Anche di questo si parlerà domenica nel corso dell’assemblea regionale dell'Isal a Pratola.
Annalisa Civitareale
©RIPRODUZIONE RISERVATA