Terremoto, c'è ancora un esercito di sfollatiIl Vescovo "Aquilani poco grati verso Berlusconi"
Intanto il vescovo dell'Aquila torna a parlare di Berlusconi: «se tornasse a farci visita sarebbe ben accetto. E l’indulgenza, alle condizioni previste, è possibile anche per lui». Molinari, poi, affonda. «Manca dall’Aquila da sette mesi? E’ vero, ma non è che gli aquilani siano stati troppo grati nei suoi confronti»
L'AQUILA. Il tempo passa, molte case inagibili non sono più tali, e si lavora sodo nei cantieri, ma gli sfollati sono sempre un esercito: ben 56.298. Infatti, i terremotati assistiti sono 48.114 nel comune dell'Aquila e 8.184 negli altri 54 comuni (su 57) del cratere sismico che hanno reso noti i dati.
IL VESCOVO MOLINARI "Città poco grata verso il premier"
I dati sono forniti dalla Struttura per la gestione dell'emergenza (Sge). Nel report di inizio agosto gli sfollati erano addirittura di meno: 56.129. Nel Comune dell'Aquila i 48.114 sono così suddivisi: 25.852 persone beneficiarie del contributo di autonoma sistemazione, 18.852 persone alloggiate tra Progetto Case, Map e affitto, 2.899 persone in strutture ricettive e 511 nelle caserme del capoluogo di Regione. In particolare nella scuola sottufficiali della guardia di finanza sono accolte 471 persone e novanta nella Pasquali-Campomizzi. Nei 54 comuni del cratere: 3.677 beneficiano di contributo di autonoma sistemazione; 427 in affitti concordati con dpc3; 4.017 nei Map (moduli abitativi provvisori); 63 in altre strutture comunali.
LAVORI CONCLUSI. E, al riguardo, si inserisce il discorso su alcuni cantieri edili della ricostruzione nei quali sonoi finiti i lavori. Nel solo territorio aquilano sono 400 le dichiarazioni di fine lavori per gli immobili classificati B e C, i cui proprietari sono ancora inseriti nelle liste del contributo di autonoma sistemazione. Ne ha dato notizia il sindaco Massimo Cialente informando che la municipalità ha avviato l'incrocio dei dati tra beneficiari del contributo di autonoma sistemazione e nomi di coloro che hanno presentato la documentazione di fine lavori, che equivale al ripristino dell'agibilità dell'immobile. Lo scopo è di escludere quelli che, in virtù del ripristino dell'agibilità della propria casa, non hanno più diritto all'assistenza. Invitando tutti i Comuni del cratere a effettuare riscontri del genere «per equità e rispetto del denaro pubblico, in modo tale da assistere chi ha ancora davvero bisogno», Cialente ha ricordato come sia possibile fare una comunicazione (per L'Aquila. I modelli sono sul sito www.comune.laquila.it'http://www.comune.laquila.it/') per rinunciare all'autonoma sistemazione, in modo tale da agevolare il lavoro degli uffici. Ciò, sia per le agibilità definitive sia per quelle in corso d'opera che, ai fini dell'assistenza, sono equiparate alle prime. Una volta depositate dai tecnici incaricati le dichiarazioni di fine lavori o la perizia asseverata per l'agibilità in corso d'opera, il contributo di autonoma sistemazione cessa dopo 45 giorni, l'ospitalità alberghiera dopo 15.
ASSISTENZA A RISCHIO. Sono oltre 300, nel Comune dell'Aquila, le persone che rischiano di perdere l'assistenza (contributo di autonoma sistemazione o ospitalità alberghiera) per non aver presentato le integrazioni chieste dal Comune ai fini del rilascio del contributo definitivo per la riparazione delle case classificate B o C dopo il sisma del 2009. Lo rende noto il vice commissario per la ricostruzione, Massimo Cialente, ricordando che, come prevede l'ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri n. 3857, gli interessati devono consegnare le integrazioni chieste dai Comuni entro dieci giorni dalla pubblicazione di tali richieste all'albo pretorio o sui siti delle stesse amministrazioni. «Nonostante vari richiami» dichiara Cialente «ci sono beneficiari che non hanno ritirato le comunicazioni contenenti le osservazioni del Comune. Questo significa arrecare danni al processo di ricostruzione e, nello stesso tempo, sottrarre risorse pubbliche godendo di benefici assistenziali non dovuti. Non è accanimento nei confronti di coloro che sono assistiti con l'autonoma sistemazione o l'ospitalità alberghiera, ma questo avviso è l'ultimo. Chi, negli elenchi pubblicati, trova il suo nome accostato alle richieste di integrazione per i contributi di ricostruzione delle case B e C e non procede a fornire la documentazione prevista, vedrà cessare ogni aiuto». Stesso discorso per i circa 250 proprietari che non hanno ritirato il contributo definitivo. Quindici giorni dopo la pubblicazione, all'albo pretorio o sui siti istituzionali dei Comuni, del via libera al contributo definitivo i lavori devono essere avviati, indipendentemente se la lettera di ammissione al suddetto contributo sia stata ritirata o meno.
ALBERGATORI. Gli albergatori aquilani si sono riuniti ieri pomeriggio per chiedere un incontro urgente al commissario della ricostruzione, Gianni Chiodi, per confrontarsi sui ritardi nei pagamenti relativi all'ospitalità degli sfollati. Nelle scorse settimane, gli albergatori avevano accusato particolari difficoltà nella gestione dell'attività per mancate entrate. Di qui la scelta di chiedere a Chiodi «risposte concrete entro il 10 settembre».
PROROGA CONTRATTI. Il servizio Politiche abitative del Comune ricorda ai cittadini che hanno stipulato contratto di affitto concordato, quasi 800, (con canone di locazione pagato dal Comune con fondi della Protezione Civile) che è necessario ottenere un'attestazione di rinnovo dal Comune per ottenere la proroga dei contratti in scadenza. Il contratto, benché stipulato per complessivi 18 mesi, deve essere rinnovato ogni 6 mesi affinché il Comune possa verificare la sussistenza dei requisiti per fruire del beneficio, in particolare la permanenza della condizione di inagibilità della casa dell'affittuario. Informazioni negli uffici di via Carabba.
IL VESCOVO MOLINARI "Città poco grata verso il premier"
I dati sono forniti dalla Struttura per la gestione dell'emergenza (Sge). Nel report di inizio agosto gli sfollati erano addirittura di meno: 56.129. Nel Comune dell'Aquila i 48.114 sono così suddivisi: 25.852 persone beneficiarie del contributo di autonoma sistemazione, 18.852 persone alloggiate tra Progetto Case, Map e affitto, 2.899 persone in strutture ricettive e 511 nelle caserme del capoluogo di Regione. In particolare nella scuola sottufficiali della guardia di finanza sono accolte 471 persone e novanta nella Pasquali-Campomizzi. Nei 54 comuni del cratere: 3.677 beneficiano di contributo di autonoma sistemazione; 427 in affitti concordati con dpc3; 4.017 nei Map (moduli abitativi provvisori); 63 in altre strutture comunali.
LAVORI CONCLUSI. E, al riguardo, si inserisce il discorso su alcuni cantieri edili della ricostruzione nei quali sonoi finiti i lavori. Nel solo territorio aquilano sono 400 le dichiarazioni di fine lavori per gli immobili classificati B e C, i cui proprietari sono ancora inseriti nelle liste del contributo di autonoma sistemazione. Ne ha dato notizia il sindaco Massimo Cialente informando che la municipalità ha avviato l'incrocio dei dati tra beneficiari del contributo di autonoma sistemazione e nomi di coloro che hanno presentato la documentazione di fine lavori, che equivale al ripristino dell'agibilità dell'immobile. Lo scopo è di escludere quelli che, in virtù del ripristino dell'agibilità della propria casa, non hanno più diritto all'assistenza. Invitando tutti i Comuni del cratere a effettuare riscontri del genere «per equità e rispetto del denaro pubblico, in modo tale da assistere chi ha ancora davvero bisogno», Cialente ha ricordato come sia possibile fare una comunicazione (per L'Aquila. I modelli sono sul sito www.comune.laquila.it'http://www.comune.laquila.it/') per rinunciare all'autonoma sistemazione, in modo tale da agevolare il lavoro degli uffici. Ciò, sia per le agibilità definitive sia per quelle in corso d'opera che, ai fini dell'assistenza, sono equiparate alle prime. Una volta depositate dai tecnici incaricati le dichiarazioni di fine lavori o la perizia asseverata per l'agibilità in corso d'opera, il contributo di autonoma sistemazione cessa dopo 45 giorni, l'ospitalità alberghiera dopo 15.
ASSISTENZA A RISCHIO. Sono oltre 300, nel Comune dell'Aquila, le persone che rischiano di perdere l'assistenza (contributo di autonoma sistemazione o ospitalità alberghiera) per non aver presentato le integrazioni chieste dal Comune ai fini del rilascio del contributo definitivo per la riparazione delle case classificate B o C dopo il sisma del 2009. Lo rende noto il vice commissario per la ricostruzione, Massimo Cialente, ricordando che, come prevede l'ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri n. 3857, gli interessati devono consegnare le integrazioni chieste dai Comuni entro dieci giorni dalla pubblicazione di tali richieste all'albo pretorio o sui siti delle stesse amministrazioni. «Nonostante vari richiami» dichiara Cialente «ci sono beneficiari che non hanno ritirato le comunicazioni contenenti le osservazioni del Comune. Questo significa arrecare danni al processo di ricostruzione e, nello stesso tempo, sottrarre risorse pubbliche godendo di benefici assistenziali non dovuti. Non è accanimento nei confronti di coloro che sono assistiti con l'autonoma sistemazione o l'ospitalità alberghiera, ma questo avviso è l'ultimo. Chi, negli elenchi pubblicati, trova il suo nome accostato alle richieste di integrazione per i contributi di ricostruzione delle case B e C e non procede a fornire la documentazione prevista, vedrà cessare ogni aiuto». Stesso discorso per i circa 250 proprietari che non hanno ritirato il contributo definitivo. Quindici giorni dopo la pubblicazione, all'albo pretorio o sui siti istituzionali dei Comuni, del via libera al contributo definitivo i lavori devono essere avviati, indipendentemente se la lettera di ammissione al suddetto contributo sia stata ritirata o meno.
ALBERGATORI. Gli albergatori aquilani si sono riuniti ieri pomeriggio per chiedere un incontro urgente al commissario della ricostruzione, Gianni Chiodi, per confrontarsi sui ritardi nei pagamenti relativi all'ospitalità degli sfollati. Nelle scorse settimane, gli albergatori avevano accusato particolari difficoltà nella gestione dell'attività per mancate entrate. Di qui la scelta di chiedere a Chiodi «risposte concrete entro il 10 settembre».
PROROGA CONTRATTI. Il servizio Politiche abitative del Comune ricorda ai cittadini che hanno stipulato contratto di affitto concordato, quasi 800, (con canone di locazione pagato dal Comune con fondi della Protezione Civile) che è necessario ottenere un'attestazione di rinnovo dal Comune per ottenere la proroga dei contratti in scadenza. Il contratto, benché stipulato per complessivi 18 mesi, deve essere rinnovato ogni 6 mesi affinché il Comune possa verificare la sussistenza dei requisiti per fruire del beneficio, in particolare la permanenza della condizione di inagibilità della casa dell'affittuario. Informazioni negli uffici di via Carabba.
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