L'AQUILA
Terremoto, Cialente prosciolto dall'induzione indebita
Cade l'accusa per l'affidamento dei lavori di ricostruzione di alcuni palazzi a Pettino, archiviata anche la posizione di un funzionario del Comune
L'AQUILA. Il giudice per l'udienza preliminare del tribunale dell'Aquila Roberto Ferrari ha prosciolto il sindaco del capoluogo, Massimo Cialente, e il funzionario comunale Fabrizio De Carolis dall'accusa di «induzione indebita a dare o promettere utilità». L'inchiesta è andata avanti da circa 3 anni, periodo nel quale fu archiviata e poi riaperta, provocando anche polemiche politiche. Secondo l'accusa, rivolgendosi a un legale di una coop edilizia, il primo cittadino lo avrebbe illecitamente indotto ad affidare dei lavori per la ricostruzione post-terremoto 2009 di alcuni palazzi a Pettino a una ditta, senza però riuscirci, quindi il reato è stato solo tentato. La seconda ipotesi di reato consisteva su una sollecitazione al funzionario comunale De Carolis, a favore del nulla osta per la liquidazione di tre Sal (stati di avanzamento lavori) per ristrutturare un altro condominio. Il funzionario è andato sotto inchiesta per avere aderito alla richiesta. Il sindaco e i legali hanno sempre respinto ogni tipo di accusa.