Terremoto, continua la sequenza sismica all’Aquila Cialente: "Non sappiamo se sia uno sciame"
Ancora sei scosse. La magnitudo è tra i 2.4 e i 2 ed è avvertito dalla popolazione. L’assessore alla Protezione civile dell’Aquila, Riga,ha incontrato Gabrielli a Roma. Nelle aree di accoglienza i cittadini segnalano problemi e carenze
L’AQUILA. Altre sei piccole scosse. Lo sequenza sismica ricominciata sabato notte e proseguita domenica con cinque scosse, la piu forte delle quali è stata di magnitudo 3,7, non sembra per ora fermarsi. Una serie di terremoti che preoccupano gli aquilani e gli abruzzesi. La memoria riporta al lungo sciame sismico che portò alla scossa del 6 aprile 2009. E la valutazione del terremoto spacca la politica aquilana: "Il mio vice sindaco Riga dice che si tratta di sciame? Non so, un sismologo dice una cosa, uno ne dice un’altra. La cosa certa è che parlare di sciame è precoce, anche se c’è preoccupazione», ha dichiarato i sindaco Massimo Cialente.
"Non abbiamo elementi scientifici per definirlo uno sciame sismico", ha sottolineato il primo cittadino parlando della sequenza si scosse sismiche che sta interessando l'Aquilano. "Ho letto le dichiarazioni di sismologi che affermano che il fenomeno è ancora limitato, ci sono ancora pochi dati e questo lo dichiarava anche il sismologo Christian Del Pinto due giorni fa"
Certo la serie di scosse è preoccupante. Ieri la prima, di magnitudo 2,3, è stata registrata (nella notte tra domenica e lunedì) a mezzanotte e 43. Un minuto dopo il replay, con una scossa di magnitudo 2,4. In entrambi i casi la zona interessata è stata quella del Gran Sasso. Nel pomeriggio, alle 16,27, la terra ha tremato ancora. I sismografi dell’Ingv hanno registrato una scossa di magnitudo 2. Un’ora dopo ne è arrivata un’altra di 2,1. La stessa magnitudo registrata alle 20,56. L’ultima scossa della giornata c’è stata alle 21,40 (2,2). In tutti i casi i movimenti tellurici sono stati registrati nel distretto sismico Gran Sasso, tra le province di Teramo e L’Aquila. Scosse lievi, ma avvertite dalla popolazione.
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