Terremoto, paura in AbruzzoOltre 150 vittime, migliaia di sfollati

Forte scossa di terremoto di magnitudo 6,3 Richter (8-9 Mercalli), con epicentro al confine tra Lazio e Abruzzo. Crolli e seri danni all'Aquila e provincia, 26 i Comuni colpiti dal sisma. I centri di Onna e Paganica ridotti in macerie. Si parla di oltre 150 morti, 1.500 feriti, 70.000 sfollati. Molti i dispersi, 60 estratti vivi dalle macerie. Frenetico il lavoro dei soccorritori, si scava anche con le mani. Il sindaco dell'Aquila ha invitato tutti i concittadini a lasciare il centro storico. Solidarietà da tutta Italia. Nelle città abruzzesi la notte trascorre nelle tendopoli e nelle macchine, sotto la pioggia. Si registrano le prime mancanze di carburante alle stazioni di benzina. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alle misure per lo stato di emergenza in Abruzzo. Stanziati 30 milioni di euro

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VITTIME.
Il bilancio dei morti è di 150 morti, secondo fonti sanitarie. Il numero dei feriti è stimato ancora in 1.500, mentre gli sfollati sarebbero 70mila. Dalle macerie della Casa dello studente a L'Aquila, sono stati estratti vivi sei ragazzi.

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SOCCORSI.
sono state approntate dieci colonne mobili di soccorso per far fronte all'emergenza del terremoto in Abruzzo: sette sono già sul posto e tre sono in arrivo. Lo ha riferito il ministro del Welfare Maurizio Sacconi. Facendo il punto della situazione, in un incontro convocato presso la sede del ministero, Sacconi ha precisato che le unità mobili sono state allestite sia dalla Croce Rossa che dalle Regioni. Incessante il lavoro dei soccorritori nel luoghi dei crolli. Iniziano i primi pesanti disagi, comincia a mancare la benzina nei distributori, e i generi di prima necessità. Secondo la Croce Rossa mancano acqua, omogeneizzati, pannolini, latte e alimenti di prima necessità, mentre le scorte di sangue recuperate sono attualmente sufficienti a coprire il fabbisogno.

SFOLLATI. Settanta mila persone si apprestano a passare in macchina, in mezzo alla strada o sui piazzali, la prima notte dopo aver dovuto abbandonare le abitazioni, mentre nonostante il maltempo, continuano le operazioni per montare le diverse tendopoli. Continuerà per tutta la notte il flusso delle persone ferite che raggiungerà con i mezzi di soccorso l'ospedale di Pescara e strutture sanitarie più o meno vicine, come Atri, in provincia di Teramo, e Città Sant'Angelo (Pescara).

Si tratta di persone rimaste ferite nei crolli, ma anche di ricoverati del nosocomio aquilano, dichiarato inagibile. Secondo la Asl di Pescara, solo nella mattinata di domani si potranno avere dati più sicuri. Molti dei pazienti sono stati trasportati con elicotteri civili e militari, atterrati all'aeroporto d'Abruzzo, e da qui smistati in vari nosocomi della zona, tra cui Atri, in provincia di Teramo, e Città Sant'Angelo (Pescara). Dall'Aquila sono giunte alla Asl pescarese anche richieste per la sistemazione nelle Rsa di anziani. Una quarantina i posti ritenuti necessari.