CORONAVIRUS
Test antigenico rapido per tutti gli aquilani
Il piano della Asl su modello Bolzano condiviso dalla Regione per tutta la provincia in modo da individuare il maggior numero possibile di positivi al Covid e procedere al loro isolamento
L'AQUILA. Se la situazione contagi nella provincia dell'Aquila oggi è uguale a quella che ha vissuto Bolzano nella precedente emergenza sanitaria, occorre la stessa strategia adoperata mesi fa in Trentino: test antigenici rapidi per tutti. E' quanto si appresta a fare anche l'Abruzzo seguendo il modello in corso a Bolzano considerati i focolai invadenti e persistenti nella provincia aquilana.
L'idea è venuta alla direzione aziendale della Asl aquilana che ha proposto il piano alla Regione. Il presidente Marco Marsilio e l'assesore alla Sanità Nicoletta Verì lo hanno condiviso e si apprestano a loro volta a sottoporlo al ministro Speranza.
"Mi sono sentito in questi giorni con il mio collega Arno Kompatcher, e in parallelo le rispettive aziende sanitarie stanno già scambiandosi informazioni e modelli organizzativi", annuncia il presidente della Regione, Marsilio sostendo di aver già ricevuito la collaborazione da parte del contatto con il Commissario Arcuri per i necessari approvvigionamenti. "Se avessimo potuto contare sulla disponibilità di maggiori quantitativi", sottolinea, "lo avremmo fatto su tutto il territorio regionale. Cominceremo perciò dando la priorità alla provincia più colpita e che necessita di un'azione di maggiore impatto per uscire dalla criticità attuale. Ma siamo certi che il buon esito dell'esperimento ci darà la spinta e l'occasione per estenderlo sul resto del territorio, sempre contando sulla collaborazione istituzionale del ministero e del Commissario, che ringrazio entrambi".
L'obiettivo è di individuare in maniera precoce il maggior numero possibile di positivi al Covid per procedere al loro isolamento, mettendo in sicurezza il resto della popolazione riducendo drasticamente la circolazione dei soggetti contagiosi. "Un'operazione di simile portata", spiega Marsilio," ha bisogno di una grande e capillare organizzazione, ma soprattutto di un’estesa e convinta collaborazione. A cominciare dai cittadini, chiamati a sottoporsi volontariamente al test, passando per i sindaci, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, i farmacisti, gli infermieri, gli operatori socio-sanitari, la Protezione civile e l'associazionismo, la Croce Rossa e il grande numero di organizzazioni del terzo settore e del volontariato. Mi rivolgo a tutti per chiedere di fare ognuno la propria parte, mettendo a disposizione spazi, tempo, competenze e professionalità, con spirito pragmatico per rimuovere ostacoli burocratici, amministrativi, logistici".
copyright il Centro