Thales Alenia, ancora ritardi
I lavori per la nuova sede dovevano partire a settembre.
L’AQUILA. I lavori dovevano iniziare a settembre. Nel frattempo, si sarebbe dato il via al piano di rientro del personale attualmente distaccato. Ma il progetto per la nuova sede della Thales Alenia Space è ancora sulla carta: l’azienda non scioglie il nodo sul sito e chiede il sostegno delle istituzioni. Dopo Technolabs, ancora un tavolo in Prefettura che lascia l’amaro in bocca ai sindacati. La Thales Alenia Space - la storica Alenia Spazio - è risultata completamente inagibile dopo il sisma del 6 aprile, insieme alla Selex Communications: ma a luglio i vertici internazionali dell’azienda arrivano all’Aquila, nella sede della Guardia di Finanza, e con il sindaco Massimo Cialente annunciano il piano per la costruzione di una nuova sede, che ospiterà anche la Selex: uno stabilimento all’avanguardia, dove potenziare la già rinomata attività produttiva nel settore spaziale.
Costo totale dell’intervento, circa 50 milioni di euro, con una prima trance di 30 milioni di euro. Il progetto è già pronto e il Comune si impegna a mettere a disposizione, in tempi brevissimi, l’area dove sorgerà la nuova struttura che, stando alle intenzioni manifestate dalla Thales, sarà pronta in 24 mesi, a partire da settembre. Viene illustrato anche il piano di rientro del personale: i 300 dipendenti aquilani dopo il sisma sono stati distaccati in altre sedi, in particolare a Roma. L’obiettivo è di favorirne il reinserimento creando, in attesa della nuova sede, una sorta di stabilimento virtuale, all’interno del polo elettronico, grazie alla disponibilità delle altre aziende. Siamo ormai a novembre, ma tutto è fermo. La conferma della situazione di impasse è giunta durante il tavolo convocato in Prefettura, su richiesta dei sindacati, alla presenza dei rappresentanti di Provincia e Comune.
«I vertici aziendali non solo non hanno dato risposte definitive sulla localizzazione della nuova sede» ha spiegato Alfredo Fegatelli della Fiom «ma hanno anche sottolineato il fatto che, senza il sostegno pubblico, il piano di interventi non può concretizzarsi. Una dichiarazione diversa da quella rilasciata a luglio, durante la conferenza stampa per la presentazione del progetto». Dunque, è l’azienda a tirare il freno. Il Comune, invece, è pronto ad autorizzare l’inizio dei lavori e ha già messo a disposizione l’area, nel nucleo industriale di Pile, nelle vicinanze della Dompè. «Con le Rsu della Thales Alenia Space e della Selex siamo fortemente preoccupati», conclude Fegatelli «perchè stiamo parlando del futuro di due imprese importanti e di centinaia di lavoratori. Il territorio aquilano non può perdere altri tasselli fondamentali. E la cosa grave è che, in questo caso, ad essere inadempiente, rispetto agli impresi presi, è la stessa azienda, mentre il Comune ha fatto la sua parte».
Costo totale dell’intervento, circa 50 milioni di euro, con una prima trance di 30 milioni di euro. Il progetto è già pronto e il Comune si impegna a mettere a disposizione, in tempi brevissimi, l’area dove sorgerà la nuova struttura che, stando alle intenzioni manifestate dalla Thales, sarà pronta in 24 mesi, a partire da settembre. Viene illustrato anche il piano di rientro del personale: i 300 dipendenti aquilani dopo il sisma sono stati distaccati in altre sedi, in particolare a Roma. L’obiettivo è di favorirne il reinserimento creando, in attesa della nuova sede, una sorta di stabilimento virtuale, all’interno del polo elettronico, grazie alla disponibilità delle altre aziende. Siamo ormai a novembre, ma tutto è fermo. La conferma della situazione di impasse è giunta durante il tavolo convocato in Prefettura, su richiesta dei sindacati, alla presenza dei rappresentanti di Provincia e Comune.
«I vertici aziendali non solo non hanno dato risposte definitive sulla localizzazione della nuova sede» ha spiegato Alfredo Fegatelli della Fiom «ma hanno anche sottolineato il fatto che, senza il sostegno pubblico, il piano di interventi non può concretizzarsi. Una dichiarazione diversa da quella rilasciata a luglio, durante la conferenza stampa per la presentazione del progetto». Dunque, è l’azienda a tirare il freno. Il Comune, invece, è pronto ad autorizzare l’inizio dei lavori e ha già messo a disposizione l’area, nel nucleo industriale di Pile, nelle vicinanze della Dompè. «Con le Rsu della Thales Alenia Space e della Selex siamo fortemente preoccupati», conclude Fegatelli «perchè stiamo parlando del futuro di due imprese importanti e di centinaia di lavoratori. Il territorio aquilano non può perdere altri tasselli fondamentali. E la cosa grave è che, in questo caso, ad essere inadempiente, rispetto agli impresi presi, è la stessa azienda, mentre il Comune ha fatto la sua parte».