«Ti diamo la patente», spariti 130mila euro 

Padre, madre e figlio di Sulmona si fanno consegnare il denaro dal 70enne con la falsa promessa di insegnargli a guidare

SULMONA. L’ultimo prelievo allo sportello di un istituto di credito risale alla scorsa settimana: 9 mila euro in contanti che un 70enne disabile di Sulmona ha consegnato nelle mani di un’intera famiglia residente nella frazione di Bagnaturo: madre, padre e figlio. A scoprire il raggiro è stata la Guardia di finanza di Sulmona, coordinata dal capitano Cecilia Tangredi, che ha denunciato i tre alla Procura della Repubblica per circonvenzione d’incapace e truffa aggravata. Le fiamme gialle, attraverso la ricostruzione di movimenti bancari, pedinamenti e riprese video, hanno scoperto che gli indagati, e in particolare il padre 57enne, Q.C., coadiuvato dai due familiari (il figlio 19enne D.C. e la moglie 49enne M.C.), avrebbero sottratto all’anziano, alle prese con problemi psichiatrici, oltre 130mila euro in un solo anno con la scusa e la falsa promessa di fargli avere la patente di guida. Il 70enne, infatti, era rimasto coinvolto in un incidente stradale con la moto, finendo all’ospedale San Salvatore dell’Aquila dove era rimasto a lungo ricoverato a causa dei gravi traumi riportati. Si era messo alla guida senza aver conseguito la patente. Una volta uscito dall’ospedale, l’uomo è stato avvicinato dalla famiglia di Bagnaturo che, via via, lo avrebbe persuaso e convinto che tramite i continui versamenti di denaro e bonifici bancari avrebbe potuto conseguire la patente di guida. Le vittima faceva prelievi al bancomat e poi consegnava i soldi o a casa dei tre o direttamente in strada.
Il 70enne, inoltre, per versare il denaro si faceva aiutare dal cognato, un uomo di 80 anni di Sulmona, anche lui finito nella rete della famiglia di truffatori. Così, insieme, i due anziani nel giro di un anno, fino alla scorsa settimana, hanno versato 350mila euro. Ad attirare l’attenzione della Finanza sono stati i movimenti sospetti sul conto del 70enne: 129 mila euro di prelievi effettuati in poco tempo. Così gli inquirenti, dopo aver informato la Procura, si sono messi sulle tracce dei tre, con pedinamenti e riprese video, che hanno permesso di ricostruire tutti i movimenti di questi ultimi. L’altro giorno sono scattate così le perquisizioni a casa della famiglia e delle vittime, con le fiamme gialle che hanno sequestrato telefoni, computer e le ricevute di avvenuto pagamento. Per questo sono partiti gli avvisi di garanzia per il 57enne, la 49enne e il 19enne.
L’inchiesta, in ogni caso, non è chiusa. Le fiamme gialle stanno infatti ricostruendo la rete delle vittime, tra cui ci sarebbero anche altri anziani ai quali, con scuse diverse, sarebbero state sottratte ingenti cifre di denaro, per un ammontare di centinaia di migliaia di euro. (a.d.a.)
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