la polemica

Ticket a sbafo, la Asl ordina altri controlli

SULMONA. Sono destinati ad aumentare i controlli della Guardia di finanza sulle esenzioni illegittime dei ticket sanitari. La Asl non sembra intenzionata a cogliere l’invito del Tribunale per i...

SULMONA. Sono destinati ad aumentare i controlli della Guardia di finanza sulle esenzioni illegittime dei ticket sanitari. La Asl non sembra intenzionata a cogliere l’invito del Tribunale per i diritti del malato a risolvere fuori dagli uffici giudiziari il caos delle mille e 700 tessere bloccate e dei 500 verbali su falso in atto pubblico in arrivo.

«Gli accertamenti sulle esenzioni irregolari dei ticket sanitari sono un atto dovuto» spiegano dalla Asl «la legge va rispettata in ogni ambito e a maggior ragione in un’azienda pubblica che eroga servizi ai cittadini. Lo scopo è tutelare quelli onesti e garantire prestazioni per tutti nel rispetto delle norme».

Le irregolarità contestate (500 quelle in definizione) si riferiscono all’articolo 316 ter del Codice penale, che impone per indebita elargizione di prestazioni sanzioni amministrative da un minimo di 5mila e 164 euro ad un massimo di 25mila e 822 euro. Multe salatissime, che fortunatamente per gli utenti non potranno superare il triplo della cifra dovuta alla Asl.

Vigila sulla questione il Tribunale per i diritti del malato, che con il presidente regionale Edoardo Facchini si è detto disponibile ad interessare la Corte dei conti per danno erariale. Nel giugno scorso è poi arrivato un decisivo punto a favore del Tdm nel complicato risiko delle quasi 2mila tessere bloccate dalla Asl. Il giudice del lavoro ha accolto il primo ricorso d’urgenza presentato in difesa di una donna sulmonese di mezza età, finita nel blocco collettivo delle prestazioni sanitarie per morosità. Il provvedimento pilota è stato seguito da altre due sentenze, destinate ad avere conseguenze sul divieto a nuove prestazioni sanitarie in caso di debiti pregressi, contenuto nel decreto ministeriale dell’11 dicembre 2012.

Federica Pantano

©RIPRODUZIONE RISERVATA