Traffico di droga nella Marsica, 6 arresti c'è anche un dipendente del Cam

L’operazione è scattata dopo diversi mesi di intercettazioni e appostamenti che avevano portato a scoprire un traffico di sostanze stupefacenti. Gli scambi, secondo quanto emerso dalle indagini, avvenivano prevalentemente nel Fucino

AVEZZANO. Operazione antidroga della polizia nel Fucino ed emesse dalla Procura di Avezzano nove misure cautelari nei confronti di cinque marsicani, prevalentemente celanesi, alcuni dei quali dipendenti del Cam (Consorzio acquedottistico marsicano) e quattro stranieri marocchini. Altre tre persone sono state denunciate.

Il blitz è scattato nelle prime ore della mattinata quando gli agenti del commissariato di Avezzano, agli ordini del vicequestore aggiunto, Marco Nicolai, in collaborazione con il personale della Squadra Mobile della Questura dell’Aquila, al termine di una lunga e laboriosa indagine condotta dalla squadra anticrimine.

Il Gip, Paolo Andrea Taviano, ha disposto la custodia cautelare in carcere per Massimo Barbarossa, 40 anni, di Avezzano, residente a Celano, e Rahhal Limouri, 30 anni, marocchino, irregolare sul territorio nazionale, e per altri quattro marocchini, di cui uno già espulso dall'Italia. Sono stati notificati anche un divieto di dimora, due obblighi di firma e denunciate altre quattro persone.

L’operazione è scattata dopo diversi mesi di intercettazioni e appostamenti che avevano portato a scoprire un traffico di sostanze stupefacenti. Gli scambi, secondo quanto emerso dalle indagini, avvenivano prevalentemente nel Fucino, in particolare nella zona di Strada 40, nella zona del Comune di Luco dei Marsi. L'inchiesta è partita per un tentativo di estorsione e poi avrebbe acquisito una portata diversa facendo venire alla luce un traffico di sostanze stupefacenti, principalmente cocaina.

L’operazione, denominata “Change the lights”, ha avuto inizio nell’autunno del 2009 dopo il tentativo di estorsione nei confronti di un dirigente di un ente pubblico. L’estorsore, Barbarossa, dipendente del Cam, a giugno 2010, veniva denunciato alla Procura della Repubblica di Avezzano. Da tale procedimento, che sta seguendo un iter diverso, sono venuti alla luce nuovi elementi.

E’ emerso, infatti, che l’operaio del Consorzio, in qualità di dipendente del Cam e incaricato di pubblico servizio, aveva compiuto numerosi reati tra i quali truffa, corruzione e peculato: durante l’orario di servizio, dopo aver timbrato il cartellino, si recava nella sua autofficina a svolgere lavori privati, si appropriava di materiali di proprietà del Consorzio, del valore di migliaia di euro, poi ritrovati, e dietro compenso, ometteva di segnalare al Cam la sottrazione di acqua da parte di un utente abusivo.