Trafilerie Pittini, è chiusura
Celano, dopo l’annuncio da parte dell’azienda gli operai hanno occupato la fabbrica
CELANO. Dal prossimo gennaio gli 86 dipendenti delle Trafilerie Pittini si ritroveranno in mobilità. Il responsabile delle risorse umane dell’azienda, Filippo Peghin, infatti, ha ufficializzato, nel corso dell’incontro che si è svolto ieri a Confindustria all’Aquila, che la fabbrica celanese ormai si può considerare chiusa. Una notizia che era nell’aria, considerando il silenzio della proprietà nei confronti dei dipendenti che da circa una settimana sono davanti ai cancelli e impediscono a tutti di entrare. Dall’incontro dell’Aquila sono andati via subito sindacati ed Rsu, mentre gli operai a Celano hanno occupato la fabbrica. «Avevamo intuito cosa stesse accadendo, ma non ci aspettavamo che ci venisse detto in maniera cosi brusca e irruenta», ha commentato Michele Paliani della Uil, «è l’ulteriore colpo che subisce la città di Celano, non ci possiamo permettere uno smantellamento di sito». Paliani ha spiegato come le parti sociali siano disposte a una discussione, ma la fine della fabbrica non è accettabile. «Dico senza timore che a mio avviso qui c’è un progetto ormai chiaro di Maccaferri che in modo elegante sfrutta il territorio di Celano per gli interessi propri, come ha fatto per lo zuccherificio dove ha mandato a casa i lavoratori e al loro posto ha lasciato un impianto di produzione di energia a Borgo Strada 14 e 4 mila metri di pannelli fotovoltaici sul tetto della Pittini». L’esponente della Uil si augura che l’incontro avvenga al ministero dello Sviluppo economico. In caso di una riunione nella sede del Lavoro, infatti, si andrebbe a parlare solo di ammortizzatori sociali. Intanto il caso approda in Parlamento, dove il parlamentare e sindaco di Celano, Filippo Piccone, ha presentato un’interrogazione così come l’onorevole Gianni Melilla.
Dante Cardamone
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