Trattori per difendere il cibo locale
Il Cospa: lunedì corteo di protesta alla scuola della Finanza
«Preferiti i prodotti della grande distribuzione, mentre restano invenduti latte e pane aquilani»
L’AQUILA. Gli allevatori e gli agricoltori del Cospa sono pronti a inscenare una manifestazione di protesta, davanti alla Scuola della Guardia di Finanza a Coppito, contro la Protezione civile “accusata” di boicottare i prodotti locali a vantaggio delle grandi catene di distribuzione.
«Le istituzioni hanno abbandonato chi, anche durante il terremoto, si è impegnato a garantire la produzione di alimenti freschi e genuini per le popolazioni colpite dal sisma», afferma Dino Rossi, che del Cospa è il portavoce. «Invece, nelle tendopoli arrivano scatolami e prodotti provenienti da altre realtà italiane. Una situazione che sta creando grosse difficoltà all’economia locale, danni che vanno ad aggiungersi a quelli provocati dal terremoto».
Una premessa necessaria, quella di Rossi, per poi annunciare di esser pronti a scendere “in piazza” con un centinaio di trattori e con tanto di animali al seguito. Una protesta che andrà in scena lunedì prossimo davanti alla Scuola della Guardia di Finanza, a Coppito. «Siamo stati fin troppo pazienti e tutto per attendere l’acquisto di quei pochi prodotti della nostra zona attraverso il ricorso a una trattativa privata. Ora basta! Non scenderemo più ad accordi perché finora siamo stati presi in giro.
A un mese e mezzo trascorso dal terremoto non è stato ancora individuato un sito per gli ambulanti, i fornai sono pronti a sfornare il loro pane ma gli aquilani, che vivono ormai dal quel 6 aprile nelle tendopoli, continuano a mangiare pane che arriva da altre regioni. Il Cospa non può attendere oltre e ha deciso quindi di passare alle vie di fatto per difendere la categoria, ma anche tutti i terremotati, da speculazioni di interesse politico ed economico».
La data fissata per la manifestazione è quella del 18. «Non vorremmo arrecare problemi e ulteriori disagi ai terremotati», aggiunge ancora Dino Rossi «ma siamo sicuri che loro capiranno le ragioni della nostra protesta. Sarà un’iniziativa volta a tutelare i diritti di tutti i cittadini sfollati. Non crediamo che i terremotati amino mangiare le polpette di tonno e scatolame, come avviene in alcune tendopoli, mentre i nostri vitelli invecchiano nelle stalle. E crediamo che gli sfollati preferirebbero bere il nostro latte anziché quello che arriva da altri paesi. Sappiamo che questa protesta creerà qualche problema anche alle forze d’ordine, e che magari ci verrà impedito l’arrivo nei pressi della Scuola di Finanza, trasformata nel quartier generale della Protezione civile. Perciò chiediamo loro di portare pazienza, perché questa manifestazione servirà a difendere i diritti di tutti gli aquilani».
«Le istituzioni hanno abbandonato chi, anche durante il terremoto, si è impegnato a garantire la produzione di alimenti freschi e genuini per le popolazioni colpite dal sisma», afferma Dino Rossi, che del Cospa è il portavoce. «Invece, nelle tendopoli arrivano scatolami e prodotti provenienti da altre realtà italiane. Una situazione che sta creando grosse difficoltà all’economia locale, danni che vanno ad aggiungersi a quelli provocati dal terremoto».
Una premessa necessaria, quella di Rossi, per poi annunciare di esser pronti a scendere “in piazza” con un centinaio di trattori e con tanto di animali al seguito. Una protesta che andrà in scena lunedì prossimo davanti alla Scuola della Guardia di Finanza, a Coppito. «Siamo stati fin troppo pazienti e tutto per attendere l’acquisto di quei pochi prodotti della nostra zona attraverso il ricorso a una trattativa privata. Ora basta! Non scenderemo più ad accordi perché finora siamo stati presi in giro.
A un mese e mezzo trascorso dal terremoto non è stato ancora individuato un sito per gli ambulanti, i fornai sono pronti a sfornare il loro pane ma gli aquilani, che vivono ormai dal quel 6 aprile nelle tendopoli, continuano a mangiare pane che arriva da altre regioni. Il Cospa non può attendere oltre e ha deciso quindi di passare alle vie di fatto per difendere la categoria, ma anche tutti i terremotati, da speculazioni di interesse politico ed economico».
La data fissata per la manifestazione è quella del 18. «Non vorremmo arrecare problemi e ulteriori disagi ai terremotati», aggiunge ancora Dino Rossi «ma siamo sicuri che loro capiranno le ragioni della nostra protesta. Sarà un’iniziativa volta a tutelare i diritti di tutti i cittadini sfollati. Non crediamo che i terremotati amino mangiare le polpette di tonno e scatolame, come avviene in alcune tendopoli, mentre i nostri vitelli invecchiano nelle stalle. E crediamo che gli sfollati preferirebbero bere il nostro latte anziché quello che arriva da altri paesi. Sappiamo che questa protesta creerà qualche problema anche alle forze d’ordine, e che magari ci verrà impedito l’arrivo nei pressi della Scuola di Finanza, trasformata nel quartier generale della Protezione civile. Perciò chiediamo loro di portare pazienza, perché questa manifestazione servirà a difendere i diritti di tutti gli aquilani».