AVEZZANO
Tre volte in ospedale dopo il Covid, inchiesta sulla morte di un disabile
Il 63enne Daniele Dante si è spento dopo un'agonia iniziata ad aprile, fino al coma di domenica scorsa. I familiari dai carabinieri. Bloccati i funerali e sequestrate le cartelle cliniche
AVEZZANO. Un calvario durato quasi tre mesi fino all’epilogo più doloroso. Si è spento ieri, dopo tre ricoveri all’ospedale di Avezzano, Daniele Claudio Dante, 63enne avezzanese. La sua è stata una lenta agonia, alimentata da alcuni sospetti. Ed è per questo che la Procura di Avezzano, dopo la denuncia dei familiari raccolta nella giornata di ieri dai carabinieri, ha aperto un’inchiesta e disposto l’autopsia sul corpo dell’uomo. Gli inquirenti vogliono far luce sulle dinamiche che hanno portato al decesso: dallo scorso 10 aprile, Dante è stato ricoverato per ben tre volte fino a domenica scorsa, quando è arrivato in ospedale in condizioni ormai critiche. Poi, ieri mattina, la morte. Che, secondo i familiari, sarebbe da attribuire a una infezione da setticemia contratta forse durante i ricoveri precedenti. Accuse, al momento, tutte da dimostrare. La famiglia si è rivolta all’avvocato Berardino Terra.
Il procuratore capo Maurizio Maria Cerrato ha disposto l’autopsia. L’esame sarà eseguito nei prossimi giorni. Al momento, dunque, non c’è ancora una data per il funerale. Che ufficialmente è stato bloccato per eseguire gli accertamenti. Già sono state sequestrate tutte le cartelle cliniche. Da chiarire i punti oscuri della morte e se sussistano responsabilità.
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