Tribunale, pochi giudici e troppe cause 70 processi mandati in prescrizione
Direttiva del presidente Gagliardi: «Così evitiamo di intasare l’attività e risparmiamo risorse».
SULMONA. Migliaia di processi da celebrare, decine a rischio prescrizione, carenza di giudici. Una situazione che rischiava di mandare in tilt l’intera attività del tribunale di Sulmona e che ha indotto il presidente Antonio Gagliardi a trovare una «scappatoia»: ha dato ordine ai suoi giudici di rinviare le udienze di una settantina di processi al 2011. Si tratta di dibattimenti «minori». Il provvedimento - già in vigore, che esclude processi prioritari, come perùesempio nei reati di estorsione, peculato, incidenti sul lavoro - mira a mandare in prescrizione i procedimenti che si sarebbero comunque conclusi con un nulla di fatto prima del terzo grado di giudizio. Come i casi citati dall’avvocato Alberto Paolini: A.T. che nel 2004 fu denunciato perché sorpreso con un grimaldello in auto.
O quello di S.O. che l’anno prima realizzò in città un muretto senza autorizzazioni. Il presidente lo ha definito «il male minore», necessario per cercare di guarire un palazzo di giustizia in difficoltà. A causa della carenza di giudici (tre in meno in organico). «Abbiamo ritenuto», spiega Gagliardi, «di non dover sprecare risorse per reati coperti da indulto che sarebbero andati prescritti. Processi che ci impedivano di iniziare gli altri, che altrimenti avrebbero seguito la stessa strada. Processi che in questo modo riusciremo a salvare con un provvedimento non unico in Italia».
Secondo Gagliardi «anche il tribunale di Pescara ha fatto una scelta analoga». Ma come si è arrivati a questo punto? Per il presidente del tribunale la spiegazione è semplice: «Prima è arrivato il pacchetto sicurezza con la norma blocca processi», sottolinea, «e con corsie preferenziali per processi non coperti da indulto. Dopo è arrivato il terremoto che ha bloccato l’ attività giudiziaria della provincia. La Procura, finalmente al completo, è riuscita a smaltire molti procedimenti causando l’intasamento dei ruoli. Se a questo aggiungiamo che nel frattempo due magistrati erano stati trasferiti e uno è stato assente per malattia, ecco che il cerchio è chiuso».
Così, per riportare la nave sulla giusta rotta, il presidente ha deciso di dare priorità ai processi commessi in tempi non remoti. «Prendiamo atto del provvedimento che sicuramente non andrà a creare problemi», afferma il presidente dell’Ordine degli avvocati, Gabriele Tedeschi, «visto che avrà un effetto limitato perché riguarda soltanto una settantina di processi. Il problema è invece un altro ed è legato alla cronica carenza di personale».
Si è invece dichiarata «sorpresa e stupita» Elisabetta Bianchi, presidente delle Camere penali.
O quello di S.O. che l’anno prima realizzò in città un muretto senza autorizzazioni. Il presidente lo ha definito «il male minore», necessario per cercare di guarire un palazzo di giustizia in difficoltà. A causa della carenza di giudici (tre in meno in organico). «Abbiamo ritenuto», spiega Gagliardi, «di non dover sprecare risorse per reati coperti da indulto che sarebbero andati prescritti. Processi che ci impedivano di iniziare gli altri, che altrimenti avrebbero seguito la stessa strada. Processi che in questo modo riusciremo a salvare con un provvedimento non unico in Italia».
Secondo Gagliardi «anche il tribunale di Pescara ha fatto una scelta analoga». Ma come si è arrivati a questo punto? Per il presidente del tribunale la spiegazione è semplice: «Prima è arrivato il pacchetto sicurezza con la norma blocca processi», sottolinea, «e con corsie preferenziali per processi non coperti da indulto. Dopo è arrivato il terremoto che ha bloccato l’ attività giudiziaria della provincia. La Procura, finalmente al completo, è riuscita a smaltire molti procedimenti causando l’intasamento dei ruoli. Se a questo aggiungiamo che nel frattempo due magistrati erano stati trasferiti e uno è stato assente per malattia, ecco che il cerchio è chiuso».
Così, per riportare la nave sulla giusta rotta, il presidente ha deciso di dare priorità ai processi commessi in tempi non remoti. «Prendiamo atto del provvedimento che sicuramente non andrà a creare problemi», afferma il presidente dell’Ordine degli avvocati, Gabriele Tedeschi, «visto che avrà un effetto limitato perché riguarda soltanto una settantina di processi. Il problema è invece un altro ed è legato alla cronica carenza di personale».
Si è invece dichiarata «sorpresa e stupita» Elisabetta Bianchi, presidente delle Camere penali.