Tribunale, tre giorni di sciopero: 280 avvocati uniti nella protesta
Astensione dalle udienze da mercoledì a venerdì: «I burocrati non possono calpestare i nostri diritti» Pezzopane (Pd): «Un emendamento al Milleproroghe, la ministra Cartabia cambi atteggiamento»
SULMONA. «Un semplice calcolo matematico messo in atto da burocrati non può decidere il futuro di un territorio e delle persone che lo abitano, soprattutto se vengono calpestati diritti costituzionali fondamentali come quello dell’accesso alla giustizia». Sono pronti a impugnare le armi dello sciopero i 280 avvocati del Foro di Sulmona, che in contemporanea con l’avvio del nuovo anno giudiziario, hanno deciso di sospendere le udienze da mercoledì 19 a venerdì 21 gennaio per convincere il ministro della Giustizia e l’intero governo Draghi che il tribunale di Sulmona deve sopravvivere. «Tale forma di protesta, attuata d’intesa con i Fori di Avezzano, Lanciano e Vasto», afferma Luca Tirabassi, presidente dell’Ordine degli avvocati di Sulmona, «mira, in particolare, a denunciare la mancanza della più volte sollecitata interlocuzione da parte del governo e, in particolare, del ministero di Giustizia, rispetto alle istanze volte alla salvaguardia del tribunale di Sulmona e degli altri tribunali abruzzesi subprovinciali, nonostante le molteplici ed oggettive ragioni che rendono del tutto irrazionale ed intempestivo, anche nel quadro dell’attuale contingenza pandemica, l’accorpamento ai tribunali provinciali delll’Aquila e Chieti, a oggi previsto per al 14 settembre 2022».
Intanto, la deputata Pd, Stefania Pezzopane, annuncia la presentazione di un emendamento al decreto Milleproroghe, in prima e quinta commissione alla Camera, per la salvaguardia dei tribunali di Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto. «Il Milleproroghe è arrivato alla Camera senza la proroga per i tribunali d’Abruzzo e non è certo stato un bel segnale. Il 20 scade il tempo per presentare gli emendamenti al testo del governo e il mio emendamento è già pronto per essere depositato», afferma Pezzopane, «in stretto raccordo con le colleghe ed i colleghi degli altri gruppi parlamentari lavoreremo perché il governo e la ministra Cartabia cambino atteggiamento. La mobilitazione di sindaci, avvocati e parti sociali è giusta e sono come sempre al loro fianco. Purtroppo la chiusura mostrata dalla Cartabia in tutti i passaggi degli ultimi mesi è un segno di grave disattenzione», afferma, «il decreto Milleproroghe è uno strumento idoneo, già altre proroghe le abbiamo portate avanti proprio con questo provvedimento, quindi il rischio della estraneità di materia o di inammissibilità non può esserci. Si tratta quindi di indurre a un cambiamento nell’atteggiamento del governo e della ministra perché quando gli emendamenti andranno in discussione si abbia il parere favorevole sui testi presentati. La partita si gioca tutta qua, mentre al Senato bisogna spingere forte sulla pdl Caliendo» conclude l’esponente Dem.
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Intanto, la deputata Pd, Stefania Pezzopane, annuncia la presentazione di un emendamento al decreto Milleproroghe, in prima e quinta commissione alla Camera, per la salvaguardia dei tribunali di Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto. «Il Milleproroghe è arrivato alla Camera senza la proroga per i tribunali d’Abruzzo e non è certo stato un bel segnale. Il 20 scade il tempo per presentare gli emendamenti al testo del governo e il mio emendamento è già pronto per essere depositato», afferma Pezzopane, «in stretto raccordo con le colleghe ed i colleghi degli altri gruppi parlamentari lavoreremo perché il governo e la ministra Cartabia cambino atteggiamento. La mobilitazione di sindaci, avvocati e parti sociali è giusta e sono come sempre al loro fianco. Purtroppo la chiusura mostrata dalla Cartabia in tutti i passaggi degli ultimi mesi è un segno di grave disattenzione», afferma, «il decreto Milleproroghe è uno strumento idoneo, già altre proroghe le abbiamo portate avanti proprio con questo provvedimento, quindi il rischio della estraneità di materia o di inammissibilità non può esserci. Si tratta quindi di indurre a un cambiamento nell’atteggiamento del governo e della ministra perché quando gli emendamenti andranno in discussione si abbia il parere favorevole sui testi presentati. La partita si gioca tutta qua, mentre al Senato bisogna spingere forte sulla pdl Caliendo» conclude l’esponente Dem.
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