Truffa alla Fira, cinque a giudizio

Avezzano, l'inchiesta sul finanziamento per un gruppo elettrogeno e un macchinario

AVEZZANO. Cinque persone sono state rinviate a giudizio dal gup del tribunale di Avezzano su richiesta della procura per una presunta truffa alla Fira e a un'azienda privata del Nord. I fondi in questione, oltre 83mila euro, erano stati concessi dalla Finanziaria regionale per l'acquisto di un gruppo elettrogeno e di un macchinario da lavoro necessario a un'azienda marsicana per il sollevamento di tronchi.

Sotto processo sono finiti A.M., 38 anni, di San Benedetto dei Marsi, A.D.C.
(63) di Avezzano, A.D.S. (48), B.P. (48) entrambi di Cupello ed F.D.A. (39) di Caltagirone (Catania), imprenditori e professionisti tutti residenti ad Avezzano. Dovranno comparire con diverse accuse davanti al giudice del tribunale di Avezzano. I reati vanno dalla truffa ai danni dello Stato, alla truffa aggravata e alla ricettazione di beni. Sono stati rinviati a giudizio dal giudice per le indagini preliminari, Claudio Politi, su richiesta del pubblico ministero Guido Cocco.

La vicenda ruota attorno a un finanziamento ottenuto come contributo relativo al Docup Abruzzo 2000-2006 per l'acquisto di un gruppo elettrogeno del valore di oltre 21mila euro e di un macchinario per il caricamento di tronchi necessario all'azienda di Cappelle dei Marsi, una frazione di Scurcola Marsicana.

Le parti offese, secondo l'accusa, sarebbero una società di meccanica della provincia di Venezia, che avrebbe venduto il gruppo elettrogeno ricevendo però in pagamento a saldo della fattura assegni postali risultati insoluti, e la Regione Abruzzo che, tramite la Fira avrebbe concesso il finanziamento ricevendo false fatture emesse antecedentemente all'effettiva consegna dei due beni. Il gruppo elettrogeno e il caricatore con braccio a pinza, sempre secondo l'ipotesi accusatoria, non erano nuovi di fabbrica, come previsto dall'articolo 1 del bando riguardante il contributo Docup. Infine, secondo quanto sarebbe emerso dalle indagini, il gruppo elettrogeno era provento di una truffa aggravata. Nella vicenda è coinvolta anche un'altra azienda che, secondo la Procura, sarebbe una «società di comodo». I reati sarebbero avvenuti tra il 2004 e il 2005 e durante le indagini sono stati sequestrati numerosi documenti, principalmente fatture, e raccolte diverse testimonianze di persone informate sui fatti.

Gli imputati, che compariranno davanti al giudice Stefano Venturini il 3 maggio, sono assistiti dagli avvocati Roberto Verdecchia e Antonio Milo.

Gli strascichi delle vicende giudiziarie legate alla Fira, a oltre quattro anni dallo scandalo sulla gestione dei finanziamenti pubblici erogati nel periodo 2002-2004, sembrano non finire mai. Il caso scoppiò il 27 ottobre del 2006 con l'arresto di 11 persone. Furono inoltre indagate una cinquantina di persone e denunciate 34. Numerosi anche nella Marisca i processi ancora in corso per truffe legate alla Fira.

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