Truffe agli invalidi, assolti a Pescara avvocato e dipendente dell’Asl

“Il fatto non sussiste”, così i giufici sul caso che ha coinvolto il legale Luca Capasso e il dipendente dell’azienza sanitaria pescarese, Antonio Pagliarulo

PESCARA. Il Tribunale collegiale di Pescara ha assolto «perché il fatto non sussiste» l'avvocato del Foro del capoluogo adriatico, Luca Capasso - difeso dall'avvocato Di Girolamo - ed il dipendente della Asl pescarese, Antonio Pagliarulo - avv. Giancarlo De Marco - nell'ambito di un'inchiesta relativa ad una presunta truffa agli invalidi. I due erano accusati di truffa in concorso e corruzione. Per la vicenda, nel marzo 2010, entrambi erano stati sospesi per due mesi rispettivamente dall'esercizio della professione legale e di pubblico ufficiale.

Secondo l'ipotesi accusatoria, avrebbero lucrato sul riconoscimento delle pensioni di invalidità. In particolare, secondo quanto emerso inizialmente dalle indagini, il dipendente della Asl individuava, fra le pratiche di invalidità rigettate dalle competenti commissioni di prima istanza, quelle per le quali era possibile il ricorso giurisdizionale, indirizzando poi gli interessati presso lo studio dell'avvocato per istruire il contenzioso. Una volta vinta la causa, al ricorrente veniva consegnata la sentenza ma senza la pagina in cui era scritta, fra le altre cose, la somma dovuta per le spese legali così da farsele pagare anche a parte. Per ogni pratica la somma ammontava tra i 1.000 e i 1.500 euro che, sempre secondo l'accusa, si spartivano l'avvocato e il dipendente Asl. A far scattare le indagini era stata la denuncia di un uomo che si era rifiutato di pagare gli ulteriori compensi per le spese legali.

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