Trulli, la solidarietà del campione
Il pilota ha raccolto 700 mila euro da destinare alla ricostruzione
L’AQUILA. I successi lo hanno portato in tutto il mondo ma lui resta legato all’Abruzzo e tanto più dopo la tragedia del 6 aprile. Così Jarno Trulli, campione di Formula 1, si è impegnato in una opera di solidarietà che gli ha permesso di raccogliere 700mila euro.
Il pilota automobilistico della Lotus ieri è stato ospite della scuola della Finanza e lì si è anche incontrato con Guido Bertolaso per valutare insieme a lui cosa fare con quella somma. «La mia iniziativa» ha detto Jarno Trulli che era accompagnato dal manager Lucio Cavuto, «ha avuto un carattere internazionale ma ho comunque notato che gli italiani sono stati molto generosi e sensibili nonostante i tanti problemi economici. Vista la mia popolarità internazionale ho cercato di mobilitarmi per sensibilizzare la gente anche all’estero. Questi soldi, pertanto, vengono dall’Italia ma anche dal Giappone, Canada, Stati Uniti e da altri paesi». «I soldi» ha aggiunto Trulli, «sono stati raccolti grazie a tutte quelle persone che hanno dato il loro contributo in varie manifestazioni di beneficenza come serate dove abbiamo messo all’asta degli oggetti importanti. Io, per esempio, porto un orologio raro che mi è stato offerto da una ditta che ne ha realizzati solo due in tutto il mondo e li hanno venduti.
Uno dei due l’ho comprato io. Poi abbiamo venduto i caschi, le tute, e poi abbiamo fatto anche altre iniziative quali la partita dell’«Abruzzo nel cuore» a Monza durante la settimana del Gran Premio. Anche li sono stati tanti gli amici che mi hanno aiutato come per esempio la “Brianza cuore sport” che è stata molto vicina al mio progetto. Poi si sono mobilitati quelli della selezione dei piloti che giocano a calcio». «In Canada» aggiunge «abbiamo fatto una grande serata all’insegna dell’“Abruzzo nel cuore” e anche lì abbiamo raccolto soldi con un’asta».
«Al momento», spiega Trulli, «questi soldi non li ho ancora dati a nessuno. Voglio essere io, in prima persona a raccoglierli e gestirli e, infine, investirli. Ho appena parlato con Guido Bertolaso il quale si è dimostrato aperto e soprattutto vuole contribuire per permettermi di scegliere il progetto più adatto in base alla cifra e a quelle che sono le esigenze dell’Aquila.
Moltissimo è stato fatto, anzi sono meravigliato per il fatto che è stato dato un tetto a tutti entro l’anno. E’ veramente un’opera incredibile». «Ci sono tante strutture, dagli asili alle scuole, ai campi di calcio e rugby» ha aggiunto «tutte da ricostruire. Noi sceglieremo entro la fine di gennaio un progetto e faremo una conferenza stampa per annunciarlo». «Non sono venuto qui» ha concluso il pilota «per farmi notare ma mi ha fatto estremamente piacere poter contribuire a lenire questo dramma che si è verificato e poter aiutare L’Aquila a rinascere. Ho richieste per poter usare il mio marchio da grandi ditte cui abbiamo solo chiesto un piccolo compenso che va in beneficenza. Ci siamo inventati qualcosa che ha portato 700mila euro e potrà produrre altri aiuti facendo girare il nome dell’Abruzzo».
Il pilota automobilistico della Lotus ieri è stato ospite della scuola della Finanza e lì si è anche incontrato con Guido Bertolaso per valutare insieme a lui cosa fare con quella somma. «La mia iniziativa» ha detto Jarno Trulli che era accompagnato dal manager Lucio Cavuto, «ha avuto un carattere internazionale ma ho comunque notato che gli italiani sono stati molto generosi e sensibili nonostante i tanti problemi economici. Vista la mia popolarità internazionale ho cercato di mobilitarmi per sensibilizzare la gente anche all’estero. Questi soldi, pertanto, vengono dall’Italia ma anche dal Giappone, Canada, Stati Uniti e da altri paesi». «I soldi» ha aggiunto Trulli, «sono stati raccolti grazie a tutte quelle persone che hanno dato il loro contributo in varie manifestazioni di beneficenza come serate dove abbiamo messo all’asta degli oggetti importanti. Io, per esempio, porto un orologio raro che mi è stato offerto da una ditta che ne ha realizzati solo due in tutto il mondo e li hanno venduti.
Uno dei due l’ho comprato io. Poi abbiamo venduto i caschi, le tute, e poi abbiamo fatto anche altre iniziative quali la partita dell’«Abruzzo nel cuore» a Monza durante la settimana del Gran Premio. Anche li sono stati tanti gli amici che mi hanno aiutato come per esempio la “Brianza cuore sport” che è stata molto vicina al mio progetto. Poi si sono mobilitati quelli della selezione dei piloti che giocano a calcio». «In Canada» aggiunge «abbiamo fatto una grande serata all’insegna dell’“Abruzzo nel cuore” e anche lì abbiamo raccolto soldi con un’asta».
«Al momento», spiega Trulli, «questi soldi non li ho ancora dati a nessuno. Voglio essere io, in prima persona a raccoglierli e gestirli e, infine, investirli. Ho appena parlato con Guido Bertolaso il quale si è dimostrato aperto e soprattutto vuole contribuire per permettermi di scegliere il progetto più adatto in base alla cifra e a quelle che sono le esigenze dell’Aquila.
Moltissimo è stato fatto, anzi sono meravigliato per il fatto che è stato dato un tetto a tutti entro l’anno. E’ veramente un’opera incredibile». «Ci sono tante strutture, dagli asili alle scuole, ai campi di calcio e rugby» ha aggiunto «tutte da ricostruire. Noi sceglieremo entro la fine di gennaio un progetto e faremo una conferenza stampa per annunciarlo». «Non sono venuto qui» ha concluso il pilota «per farmi notare ma mi ha fatto estremamente piacere poter contribuire a lenire questo dramma che si è verificato e poter aiutare L’Aquila a rinascere. Ho richieste per poter usare il mio marchio da grandi ditte cui abbiamo solo chiesto un piccolo compenso che va in beneficenza. Ci siamo inventati qualcosa che ha portato 700mila euro e potrà produrre altri aiuti facendo girare il nome dell’Abruzzo».