Tuccia, il pg di Cassazione: no all’accusa di tentato omicidio
Attesa per la decisione della Suprema corte sulla legittimità dell’ordinanza di arresto. L'ex militare è accusato anche di avere violentato una studentessa davanti a una discoteca
L’AQUILA. Slitta a questa mattina la decisione da parte della Corte di Cassazione sulla scarcerazione dell’ex caporale Francesco Tuccia accusato di violenza sessuale e tentato omicidio commesso ai danni di una studentessa laziale davanti alla discoteca Guernica di Pizzoli.
Ieri, comunque, è stato reso noto il parere del procuratore generale della cassazione che in relazione alla ordinanza di custodia cautelare che riguarda il giovane irpino ha chiesto di far cadere la pesante accusa di tentato omicidio fermo restando la sussistenza dell’abuso sessuale. Questa mattina, pertanto, si conoscerà se secondo la cassazione l’arresto di Tuccia è stato fatto secondo le regole del diritto o se le contestazioni della difesa poggiano su solide basi.
I fatti, come è noto, si sono verificati nel febbraio scorso davanti alla discoteca di Pizzolo quando la ragazza fu trovata esanime e sanguinante dagli addetti della sicurezza del locale. Questi chiamarono i carabinieri e il 118 e invitarono il giovane a non allontanarsi. Dopo alcuni giorni Tuccia fu arrestato con le succitate accuse. Portato davanti al giudice per le indagini preliminari egli sostenne di avere avuto un rapporto sessuale con il consenso della giovane ma non seppe chiarire in modo convincente le ragioni per le quali la donna avesse riportato delle ferite tanto gravi al punto che sarebbe morta qualora non fosse stata soccorsa in tempi rapidi. Decisiva, in tal senso, fu una operazione chirurgica complicatissima che sembra avere evitato conseguenze permanenti. Anche il tribunale del riesame ha confermato la custodia cautelate in carcere ma alcune settimane fa il gip lo ha scarcerato concedendo gli arresti domiciliari nel paese irpino di Montefredane. Una decisione che ha destato vivaci critiche da parte delle associazioni che difendono i diritti delle donne e della cantante Fiorella Mannoia.
La decisione del gip è stata presa con il consenso della procura con la motivazione che, pur restando una certa pericolosità del soggetto, tuttavia i domiciliari possono essere sufficienti come misura cautelare. Inoltre, a sua parziale discolpa, l’ex militare ha avuto una infanzia non facile che ha condizionato la sua scelta folle. Comunque il 22 ottobre ci sarà il processo in tribunale e in caso di condanna si prevede una sanzione molto pesante.Per non parlare del risarcimento dei danni.
I suoi avvocati, comunque, stanno lavorando per organizzare la linea difensiva in un processo che si prevede difficile. Nel corso del procedimento il giovane imputato, espulso dall’Esercito, è assistito dagli avvocati di fiducia Alberico Villani e Antonio Valentini, rispettivamente del foro di Avellino e del foro aquilano.©RIPRODUZIONE RISERVATA