Turismo, Federalberghi corregge i dati del Comune

Mara Quaianni all’assessore De Santis: «Non c’è stato l’aumento di presenze» L’accusa: «Perdonanza gestita come evento locale senza risonanza nazionale»

L’AQUILA. Tre eventi importanti nel giro di pochi mesi: l’Adunata nazionale degli alpini, la Perdonanza celestiniana e la maratona jazz. Tre catalizzatori, che sulla carta avrebbero dovuto riempire gli alberghi della città. Ma non è andata così. Federalberghi tira fuori i numeri della stagione estiva. Nulla di nuovo sotto il sole, rispetto allo scorso anno. L’Aquila continua a essere meta di un turismo mordi e fuggi che poco o nulla porta nelle casse degli albergatori. Lo conferma l’esito del sondaggio telefonico avviato dall’Associazione provinciale alberghi e turismo della Confcommercio che ha rilevato l’andamento dei pernottamenti negli alberghi aquilani. «Altro che le sbandierate 35mila presenze», afferma Mara Quaianni, presidente Federalberghi della provincia dell’Aquila, che ha inviato una lettera all’assessore al Turismo Lelio De Santis. «Gli esiti del sondaggio che abbiamo effettuato tra gli operatori turistici non corrispondono alle dichiarazioni sull’andamento dei pernottamenti nelle strutture ricettive esistenti. Chiediamo un incontro urgente al Comune per chiarire la situazione e valutare le azioni da mettere in campo».

Tra giugno e agosto non hanno avuto incrementi significativi delle presenze l’hotel Canadian, l’Amiternum, il Residence Azzurro, la Dimora del Baco e l’hotel Centrale. Scarse le presenze anche all’albergo Porta Rivera, che ha registrato il tutto esaurito solo nel week end dell’Aquila jazz, mentre l’hotel 99 Cannelle ha avuto dei picchi a luglio e agosto sempre tra il venerdì e la domenica. È andata meglio al San Michele (+15% rispetto allo scorso anno), al San Donato Resort (+25%) e al Federico II (+10%). Di contro, Magione Papale ha fatto registrare una diminuzione di prenotazioni del 15%. «L’unica manifestazione che ha riempito gli alberghi è stata l’Adunata», evidenzia Quaianni. «Per il resto non ci sono stati riscontri positivi. A partire dalla Perdonanza, che continua a essere gestita come un evento locale, senza la dovuta risonanza sul piano nazionale, con il cartellone presentato a ridosso del taglio del nastro. Continueremo ad avere alberghi vuoti, anche in estate, fino a quando non passerà il messaggio della Perdonanza come manifestazione culturale e religiosa di altissimo spessore, che varca i confini aquilani».

Secondo Federalberghi «è andata leggermente meglio con il jazz, ma se la maratona musicale fosse stata spalmata su due giorni», conclude Quaianni, «avremmo avuto il tutto esaurito, invece di qualche sporadica prenotazione».

Monica Pelliccione

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