Ucciso dai bracconieri un cervo nella Marsica
E' stato freddato da un colpo di carabina mentre si aggirava in un campo di grano ai confini del Sirente-Velino, uno dei parchi regionali dell'Abruzzo. Un cervo maschio, di quasi 200 chili, è stato trovato morto dalla Forestale nel territorio del Comune di Magliano dei Marsi (L'Aquila) grazie alla segnalazione di un escursionista. Sull'episodio la Procura di Avezzano ha aperto un'inchiesta.
E' stato freddato da un colpo di carabina mentre si aggirava in un campo ai confini del Sirente-Velino, uno dei parchi regionali dell'Abruzzo. Un cervo maschio, di quasi 200 chili, è stato trovato morto dalla Forestale nel territorio del Comune di Magliano dei Marsi (L'Aquila) grazie alla segnalazione di un escursionista.
Sull'episodio la Procura di Avezzano ha aperto un'inchiesta. I veterinari dell'Istituto zooprofilattico di Caruscino, ad Avezzano, stanno analizzando il corpo per raccogliere maggiori dettagli possibili sull'arma che ha sparato ed altri elementi utili per individuare il bracconiere. L'elegante bestia è stata colpita mentre attraversava un terreno coltivato a grano.
Secondo quanto accertato dalla Forestale, il bracconiere (ma forse in zona c'era più d'una persona), dopo aver ucciso il cervo, contava di recuperarne il corpo in un secondo tempo. Sul posto, però, sono arrivate prima le guardie verdi. Il bell'esemplare di cervo è stato ucciso con un solo proiettile, di grosso calibro, del tipo utilizzato per i cinghiali: colpito al torace. L'animale è morto dissanguato. I cacciatori di frodo, forse disturbati, forse con l'intento di tornare sul posto successivamente, si sono allontanati, lasciando l'animale agonizzante. Un escursionista si è trovato davanti il cervo e ha dato l'allarme.
L'esemplare aveva raggiunto quasi un metro e 30 centimetri di altezza e i due metri di lunghezza, con un peso di circa 200 chili. I "palchi", le corna ramificate, avevano iniziato a ricrescere dopo il distacco di febbraio. Erano infatti già ricoperte da una membrana detta "velluto". Alla fine di agosto le corna sarebbero state complete e, pronte per la nuova stagione degli amori, avrebbero perso il morbido rivestimento. L'età dell'esemplare non è stata ancora accertata. Dalla grandezza delle corna si tratterebbe di un esemplare adulto.
Sull'episodio la Procura di Avezzano ha aperto un'inchiesta. I veterinari dell'Istituto zooprofilattico di Caruscino, ad Avezzano, stanno analizzando il corpo per raccogliere maggiori dettagli possibili sull'arma che ha sparato ed altri elementi utili per individuare il bracconiere. L'elegante bestia è stata colpita mentre attraversava un terreno coltivato a grano.
Secondo quanto accertato dalla Forestale, il bracconiere (ma forse in zona c'era più d'una persona), dopo aver ucciso il cervo, contava di recuperarne il corpo in un secondo tempo. Sul posto, però, sono arrivate prima le guardie verdi. Il bell'esemplare di cervo è stato ucciso con un solo proiettile, di grosso calibro, del tipo utilizzato per i cinghiali: colpito al torace. L'animale è morto dissanguato. I cacciatori di frodo, forse disturbati, forse con l'intento di tornare sul posto successivamente, si sono allontanati, lasciando l'animale agonizzante. Un escursionista si è trovato davanti il cervo e ha dato l'allarme.
L'esemplare aveva raggiunto quasi un metro e 30 centimetri di altezza e i due metri di lunghezza, con un peso di circa 200 chili. I "palchi", le corna ramificate, avevano iniziato a ricrescere dopo il distacco di febbraio. Erano infatti già ricoperte da una membrana detta "velluto". Alla fine di agosto le corna sarebbero state complete e, pronte per la nuova stagione degli amori, avrebbero perso il morbido rivestimento. L'età dell'esemplare non è stata ancora accertata. Dalla grandezza delle corna si tratterebbe di un esemplare adulto.