Ucciso un imprenditore, è giallo
Habazaj viveva a Coppito ed era tornato in Albania per le vacanze. Era stato il fratello a denunciarne la scomparsa. Il corpo trovato semi carbonizzato
L’AQUILA. E’ giallo sulla morte dell’imprenditore albanese Genci Habazaj, titolare della Hg Costruzioni con sede a Coppito, il cui cadavere è stato ritrovato nei pressi di Valona, sua città natale, dove si era recato in vacanza. Le indagini relative al caso, avviate dopo la sparizione dell’uomo, potrebbero approdare in Italia. Habazaj, 39 anni, era tornato nella sua città natale per le vacanze estive lo scorso 14 agosto, insieme alla figlia più grande Iris. L’altro suo figlio, Claudio, invece, è rimasto a casa insieme alla sua ex moglie, Edda. Venerdì scorso, nel tardo pomeriggio, si è allontanato dalla sua abitazione, nella zona residenziale di Uji i Ftohte, (Acqua fredda in albanese), a ridosso della spiaggia di Valona, senza portare con sè l’automobile e neppure i documenti. Avrebbe dovuto incontrare un amico e poi visitare un parente nella vicina città di Elbasan. Secondo quanto riferito dai familiari, l’imprenditore indossava un paio di short neri e una camicia dello stesso colore. Aveva con sè un marsupio con una piccola quantità di soldi che nessuno è riuscito a quantificare.
IL FRATELLO. Albert Habazaj, il fratello dell’imprenditore, è stato il primo ad avvertire la polizia, allarmato dalla sparizione. Al giornale albanese «Kj», ha spiegato di aver avuto subito il sentore di una vicenda poco chiara, presupponendo anche un rapimento. «Siamo allarmati perché ha lasciato la macchina parcheggiata davanti a casa», ha detto al giornale, «e perché non ha preso con sè alcun documento». LE PRIME INDAGINI. Gli agenti hanno iniziato le indagini interrogando, in primo luogo, i parenti. Nel quadro dell’inchiesta, la polizia ha subito bloccato i numeri dei conti bancari di Habazaj e il suo numero di telefono personale italiano. In un primo momento, è stata la sua stessa posizione di imprenditore a far accreditare l’ipotesi di un possibile sequestro di persona. Immediatamente la polizia ha chiesto la collaborazione dei colleghi italiani per avere informazioni sulle sue attività e sulla sua vita all’Aquila. Gli agenti di polizia hanno acquisito i tabulati telefonici e altro materiale cartaceo lasciato nell’auto.
IL RITROVAMENTO. È stato un pastore a ritrovare fortuitamente il corpo di Habazaj nei pressi di Valona, in corrispondenza di una strada extraurbana di collegamento con la località di Fier. Secondo quanto emerso dai primi rilievi, il cadavere del giovane, ritrovato semi-carbonizzato, porta ustioni e segni di colluttazione, tanto che il suo riconoscimento è stato reso possibile solo dagli effetti personali. Secondo quanto riferiscono fonti locali, l’inchiesta potrebbe essere estesa in Italia con l’obiettivo di accertare l’esistenza di possibili controversie o rivalità sul lavoro. I funerali si svolgeranno nel villaggio di Terbac.
IL FRATELLO. Albert Habazaj, il fratello dell’imprenditore, è stato il primo ad avvertire la polizia, allarmato dalla sparizione. Al giornale albanese «Kj», ha spiegato di aver avuto subito il sentore di una vicenda poco chiara, presupponendo anche un rapimento. «Siamo allarmati perché ha lasciato la macchina parcheggiata davanti a casa», ha detto al giornale, «e perché non ha preso con sè alcun documento». LE PRIME INDAGINI. Gli agenti hanno iniziato le indagini interrogando, in primo luogo, i parenti. Nel quadro dell’inchiesta, la polizia ha subito bloccato i numeri dei conti bancari di Habazaj e il suo numero di telefono personale italiano. In un primo momento, è stata la sua stessa posizione di imprenditore a far accreditare l’ipotesi di un possibile sequestro di persona. Immediatamente la polizia ha chiesto la collaborazione dei colleghi italiani per avere informazioni sulle sue attività e sulla sua vita all’Aquila. Gli agenti di polizia hanno acquisito i tabulati telefonici e altro materiale cartaceo lasciato nell’auto.
IL RITROVAMENTO. È stato un pastore a ritrovare fortuitamente il corpo di Habazaj nei pressi di Valona, in corrispondenza di una strada extraurbana di collegamento con la località di Fier. Secondo quanto emerso dai primi rilievi, il cadavere del giovane, ritrovato semi-carbonizzato, porta ustioni e segni di colluttazione, tanto che il suo riconoscimento è stato reso possibile solo dagli effetti personali. Secondo quanto riferiscono fonti locali, l’inchiesta potrebbe essere estesa in Italia con l’obiettivo di accertare l’esistenza di possibili controversie o rivalità sul lavoro. I funerali si svolgeranno nel villaggio di Terbac.