Un anno dalla morte di Alessia: due super perizie per la verità 

Attesa la svolta sull’inchiesta. Decisive le analisi sui tronchi dell’altalena che travolse la bimba di 11 anni Tre gli indagati, ma potrebbero aumentare. Esaminate le carte per risalire alla proprietà dell’area

AVEZZANO. Il 31 agosto di un anno fa la morte di Alessia Prendi, la bambina di 11 anni travolta da una trave di legno mentre giocava con l’altalena nell’oratorio parrocchiale di San Pelino. La piccola è stata colpita dalla trave orizzontale, cui erano legate le corde dell’altalena, sorretta a sua volta da altre due travi sempre in legno. A un anno di distanza vediamo a che punto si trovano le indagini.
GLI INDAGATI
Sul registro degli indagati ci sono i nomi di tre persone, per accuse tutte da dimostrare. Si tratta del vicesindaco di Avezzano, Domenico Di Berardino, che al tempo svolgeva le funzioni di sindaco, del dirigente comunale Antonio Ferretti e del parroco della frazione don Antonio Allegritti. Sono accusati di omicidio colposo. L’inchiesta è coordinata dal procuratore Maurizio Maria Cerrato. A un mese dalla tragedia, sulla scrivania del magistrato era finita un’informativa stilata dai carabinieri, contenente tutta la documentazione (quella reperita) relativa all’area di gioco, oltre ai documenti acquisiti in parrocchia e negli uffici comunali. Informativa corredata da foto.
LA SUPERPERIZIA
L’area era stata posta sotto sequestro. Il 18 ottobre scorso i periti avevano effettuato un sopralluogo durato oltre due ore. Sopralluogo che servirà a stilare la super perizia sia sull’altalena che sul parco giochi teatro dell’incidente. La Procura ha incaricato il geometra Cristiano Ruggeri – esperto incaricato anche nella tragedia dell’asilo Primo maggio dell’Aquila costata la vita al piccolo Tommaso D’Agostino – e il tecnico agronomo Nicola Ranalli. Non è escluso che le perizie possano evidenziate altre responsabilità a carico di terzi e quindi l’emissione di ulteriori avvisi di garanzia. Nel frattempo, nel fascicolo sono state riportate anche diverse testimonianze di persone che per le più svariate ragioni hanno frequentato l’area gioco. La svolta è attesa entro il prossimo autunno.
COSA È ACCADUTO
Era un mercoledì. Alle 18 di quel tragico 31 agosto di un anno fa nel parco giochi adiacente all’oratorio parrocchiale di San Pelino c’erano una ventina di ragazzini e un’animatrice. Il dramma si sarebbe consumato sotto i loro occhi. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la piccola vittima stava giocando con alcune corde che pendevano dalla trave in legno dove era appesa anche un’altalena. A sostenere le corde due tronchi di alberi, tagliati a circa due metri di altezza e su cui era stata fissata una trave orizzontale, anche questa in legno. Secondo le informazioni raccolte dai militari dell’Arma, a cedere sarebbero stati i due tronchi che con il loro peso, assieme a quello della trave, avrebbero travolto la bimba, colpita alla testa. Nonostante i soccorsi immediati per la piccola non c’era stato nulla da fare. Le ferite riportate nell’incidente erano troppo gravi. Alessia frequentava la prima D della scuola media Corradini ad Avezzano.
IL COMUNE È CORso AI RIPARI
All’indomani della tragedia costata la vita alla piccola Alessia Prendi il Comune di Avezzano aveva avviato una ricognizione delle aree gioco della città e delle frazioni, con gli uffici comunali che avevano realizzato una mappatura aggiornata dello stato dell’arte per testare il livello di manutenzione e verificare la condizione di giochi, pavimentazione e installazioni. Nelle ore successive al dramma, infatti, erano state avviate una serie di verifiche sulle condizioni dei parchi gioco in città e nelle frazioni. La direttiva firmata dall’allora assessore Roberto Verdecchia incaricava i dirigenti degli uffici competenti «al sopralluogo di tutti i parchi pubblici comunali e alla valutazione dello stato di vulnerabilità di alberi e piante».
le super perizie
La Procura ha incaricato Ruggeri di esaminare luoghi e documentazione agli atti per ricostruire la dinamica dell’incidente mentre a Ranalli spetta il compito di analizzare lo stato dei due tronchi di pino su cui poggiava la trave dell’altalena. Un gioco realizzato anni fa in modo artigianale, che ha ceduto di schianto e travolto la piccola Alessia. L’ingegnere Maurizio Lucci è stato nominato consulente tecnico dagli avvocati Herbert Simone e Chiara Tozzoli che assistono la famiglia della bimba morta. Mentre l’avvocato Alessandro Gentiloni Silveri, difensore del sacerdote, si avvarrà della consulenza dei professori Gianfranco Totani e Maurizio Forlesa. Di Berardino e Ferretti sono difesi dall’avvocato Alessandra Sucapane ma il Comune ha deciso di non affidarsi a propri consulenti.