Un bus da Sante Marie per dare l'addio al calciatore di 17 anni

In chiesa giocatori di Lazio e Roma tanti palloni colorati

SANTE MARIE. Oltre 2.000 persone, con tutte le rappresentanze calcistiche della Lazio, hanno dato l'addio a Mirko Fersini, il 17enne originario di Sante Marie morto in un incidente con lo scooter. La cerimonia ieri mattina a Fiumicino.

Un bus da Sante Marie, con tutti gli amici del ragazzo, ha raggiunto la capitale. Così gli amici di Mirko Fersini hanno reso omaggio al giovane calciatore morto giovedì scorso all'ospedale San Camillo dopo il gravissimo incidente stradale avvenuto il 6 aprile. Grande la commozione e l'affetto di tanti che si sono stretti attorno ai genitori, Katia e Roberto, alle sorelle Tania e Marika e al nonno Alfredo, nella piccola chiesa di Santa Maria Madre della Divina Provvidenza. Presenti, tra gli altri, il presidente Claudio Lotito, alcuni giocatori della prima squadra, tra i quali Dias e Miroslav Klose, alcuni campioni del primo scudetto del 1974, l'ex capitano Pino Wilson e Giancarlo Oddi, oltre a Bruno Giordano e il sindaco di Fiumicino, Mario Canapini. Schierati sull'altare i compagni di squadra di Mirko e i pari categoria della Roma. Sempre sull'altare un grande vessillo biancoceleste, mentre all'esterno decine le corone di suffragio con i fiori biancocelesti.

I funerali sono stati celebrati da padre Leonardo Ciarlo. «L'ho visto crescere», ha detto nell'omelia padre Leonardo. «Ci univa l'amicizia con la famiglia, la fede ed anche il tifo per la Lazio. Cari giovani», ha poi aggiunto rivolto ai ragazzi, «la vita è preziosa ed è un grande dono: valorizzatela al massimo; scrivete sempre subito in bella ogni momento importante». Con l'espianto degli organi di Mirko ha salvato la vita a 6 persone. Durante i funerali, c'è stato il commosso abbraccio tra i genitori del ragazzo e il padre di un giovane che ha ricevuto uno degli organi espiantati. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, aveva fatto visita alla camera ardente del San Camillo. Il primo cittadino ha sottolineato che «il gesto dei genitori di donare gli organi è un atto di coraggio e fede stupendo».

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