Un Capodanno 2020 tra pista del ghiaccio e marcia di Radetzky
In tanti fino a notte fonda a pattinare in piazza Duomo Abbastanza rispettata l’ordinanza comunale antibotti
L’AQUILA. Posto che l'ordinanza antibotti in parte viene ignorata, da un po’ di tempo a questa parte c'è da dire però che i fuochi di Capodanno arrivano piuttosto in sordina. Solo qualche anno fa, a ridosso della mezzanotte, partivano delle vere e proprie gare col vicino “a chi li sparava più grossi”. A tratti, sembravano vere e proprie guerriglie urbane. Niente di tutto questo l'altra notte, invece, anche se poco dopo l'una, un petardo è esploso con rumori e vibrazioni tali da far scattare un bel po’ di allarmi in centro storico, nei pressi della Fontana Luminosa. Non avendo programmato concerti in centro, l'amministrazione cittadina ha affidato la riuscita della notte di San Silvestro al concetto di “Capodanno diffuso”, sapendo comunque di poter contare sulla fantasia dei locali notturni. Un concetto che, comunque, in tanti hanno interpretato anche sfidando le temperature rigide della notte per raggiungere piazza Duomo. Tantissimi i selfie nei pressi dell'albero o delle altre attrazioni legate alle luci d'artista. In molti hanno tirato tardi pattinando sul ghiaccio e costringendo il personale della pista a fare gli straordinari. Rispettati i rituali della mattina di Capodanno, a partire dalla consueta corsa verso la Crocetta dei runner dell'Atletica Abruzzo L'Aquila. Sentieri piuttosto gettonati anche da ciclisti in mountain bike. Piuttosto scomodo correre con lo spumante nello zaino, ma vuoi mettere il brindisi in quota? Una giornata splendida, con le nuvole ad accarezzare la Conca. Altro appuntamento di Capodanno, la tradizionale esibizione dell'Orchestra da Camera Aquilana diretta dal maestro Carmine Gaudieri. Due i concerti a registrare il tutto esaurito, la mattina all'Auditorium del Parco del Castello e il pomeriggio nella chiesa di San Bartolomeo a Scoppito. Una scaletta che, in particolare, ha reso omaggio a Johann Strauss, dai valzer più celebri alle le polke più famose. Finale con la celeberrima marcia di Radetzky, introdotto da Leopold Weninger, un compositore iscritto al partito nazista. Proprio questo ha spinto quest'anno, la Wiener Philharmoniker a cambiare il finale del concerto di Capodanno a Vienna.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
©RIPRODUZIONE RISERVATA